papaIl segno che rivela che una persona “non sa dialogare”, “non è aperta alla voce del Signore, ai segni che il Signore fa nel popolo”, è la “furia e la voglia di far tacere tutti quelli che predicano la novità di Dio, cioè Gesù è risorto”.

Lo ha detto il Papa, che nell’omelia della Messa celebrata ieri a Santa Marta ha spiegato che chi non sa dialogare non obbedisce a Dio e vuol far tacere quanti predicano la novità di Dio. “In questa Messa – l’auspicio finale di Francesco – preghiamo per i maestri, per i dottori, per quelli che insegnano al popolo di Dio, perché non si chiudano, perché dialoghino e così si salvino dall’ira di Dio che, se non cambiano atteggiamento, rimarrà su di loro”. “Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini”, ha spiegato il Papa, sottolineando che i dottori della legge, all’epoca di Gesù, “conoscevano tutta la teologia del popolo di Israele, la rivelazione di Dio, sapevano tutto, erano dottori, e sono stati incapaci di riconoscere la salvezza di Dio”. Una “testardaggine, di testa e di cuore”, la loro, che deriva dal fatto che “non sapevano dialogare con Dio, perché non sapevano pregare e sentire la voce del Signore, e non sapevano dialogare con gli altri. Questo è il dramma di questi dottori di Israele, di questi teologi del popolo di Dio: non sapevano ascoltare, non sapevano dialogare. Il dialogo si fa con Dio e con i fratelli”.

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