Turchia“Il Parlamento europeo ha un ruolo chiave nel controllo dell’azione Ue all’estero e nel garantire che il rispetto dei diritti umani sia una parte fondamentale di tutte le nostre politiche. Dobbiamo continuare a lavorare per tradurre i nostri impegni, le buone intenzioni e le aspettative in materia di diritti umani in azioni reali e concrete”: Elena Valenciano, presidente della commissione per i diritti dell’uomo del Parlamento europeo, introduce con queste parole il dibattito promosso ieri a Bruxelles sul problema della tratta. “Sono più di venti milioni le donne, i bambini e gli uomini vittime della tratta di esseri umani in tutto il mondo”, afferma una nota dell’Eurocamera. “Lotta contro la tratta degli esseri umani” è il titolo dell’audizione in cui si confrontano eurodeputati, ong, esperti, giornalisti. Intanto nella sede del Parlamento europeo si discute ancora della risoluzione approvata ieri ad ampia maggioranza, nel corso della mini sessione plenaria, sul genocidio degli armeni. Armenia e Turchia dovrebbero approfittare del centenario del genocidio armeno per rinnovare le relazioni diplomatiche, afferma il testo, “aprire i confini e spianare la strada per l’integrazione economica”.

I deputati insistono sul fatto che la Turchia debba riconoscere il genocidio armeno, in vista di “una genuina riconciliazione”. L’emiciclo ha anche “elogiato la dichiarazione di Papa Francesco del 12 aprile in onore del centenario del genocidio”. La risoluzione di Bruxelles ha peraltro suscitato una dura risposta da parte di Ankara, e le posizioni tra Ue e Turchia si allontanano ulteriormente. Sempre nel corso della plenaria il Parlamento ha chiesto “maggiore impegno per porre fine alla discriminazione, ai reati di odio e all’incitamento all’odio nei confronti dei rom” e ha chiesto il riconoscimento del 2 agosto come Giornata della memoria dell’olocausto dei rom.

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