GROTTAMMARE – Si è svolto Venerdì Santo a Grottammare il “Cristo morto”, tradizionale Via Crucis che si svolge ogni 3 anni. Grande affluenza di fedeli soprattutto nella zona centrale e sul curvone della cuprense. Moltissimi i figuranti (circa 500) che hanno prestato se stessi alla Sacra Rappresentazione della Passione di Gesù.

Ad organizzare il tutto la Confraternita dell’Addolorata di Grottammare, il cui vero nome è : “della Passione e morte di Nostro Signore Gesù Cristo e dei dolori di Maria Vergine”. La macchina organizzativa è partita lentamente, quando tutti i figuranti si sono radunati, intorno alle 20 di venerdì, in “3” punti focali del Paese Alto, a seconda del ruolo interpretativo: Sant’Agostino, Piazza Peretti e infine Chiesa di Santa Lucia. A poco a poco, dopo una breve riflessione di Don giorgio Carini sul significato dell’Evento, con l’aiuto dell’organizzatore Vincenzo D’Ercoli, che chiamava uno per uno i figuranti o i gruppi di figuranti, il corteo ha costituito una fila, un vero e proprio”serpentone” che a poco a poco, ha iniziato a discendere verso la “marina” di Grottammare. Tra le curiosità e le figure nuove che hanno colpito, il nuovo “diplomatico”, giovanissimo, che ha preso il posto dello zio, i ragazzi della scuola media “Leopardi”, molti dei quali portavano gli stendardi rappresentanti i simboli della Passione ( il gallo, i Chiodi ecc.), una “soldatessa” romana , l’ottimo servizio d’ordine organizzato con i walkie talkie e la straordinaria serietà e compostezza dei figuranti. Quando il corteo era sulla via del ritorno, presso la chiesa di San pio V, il Vescovo Carlo Bresciani si è unito, fino alla conclusione, che si è svolta , come da tradizione, in piazza Peretti, sul sagrato della chiesa di San Giovanni Battista. Qui il Vescovo, dopo aver ascoltato il “Miserere” dalle coriste del 3° coro dalla scalinata di quello che un tempo era l’antico municipio di Grottammare e oggi è l’ingresso del teatro dell’Arancio, ha salutato i presenti. ” Questo corteo – ha sottolineato – ci rappresenta il dolore, ma soprattutto l’ingiustizia, che ancora, tante volte nel mondo accade ieri come oggi. Ma ci rappresenta anche l’Amore di Gesù Cristo per l’Umanità e la speranza del riscatto dell’esistenza“.

Dopo la benedizione ai figuranti, assieme con il clero intervenuto, Don Guido Coccia, Don Andrea Spinozzi, Don Eugenio, Don Romualdo e altri sacerdoti, il Vescovo Carlo Bresciani si è intrattenuto a salutare le Autorità civili, il sindaco Enrico Piergallini e gli Amministratori tutti, le forze dell’ordine in alta uniforme e il popolo, giunto nella piazzetta per vivere la conclusione del Cristo morto. Ricordiamo che ne ha parlato anche il quotidiano nazionale “Avvenire” diffusamente, nei giorni scorsi. Ora l’appuntamento è al 2018, per una nuova edizione tradizionale del Cristo morto, ma sempre ricca di novità, per offrire una continuità tra passato e presente, senza mai toccare lo stucchevole o il teatrale. Complimenti a tutti coloro si sono adoperati per la riuscita della manifestazione sacra. Buona Pasqua a tutti!

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