Di Floriana Palestini, foto Simone Incicco

DIOCESI Trent’anni di GMG, trent’anni che la chiesa vede nel cuore della settimana santa un giorno dedicato completamente ai giovani! All’incontro tra i giovani e Cristo, tra i giovani e la chiesa, trai i giovani e i loro coetanei! In poche parole, il senso della GMG della nostra diocesi che seguendo le indicazioni del Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile,  ha trovato nei “ponti “ e non nei “muri” la purezza di cuore che il vangelo delle beatitudini ci consegna.

Già nel primo pomeriggio i cuprensi si avvicinavano perplessi alla band che era lì per sistemare il palco, desiderosi di voler aiutare e dare una mano ai ragazzi che erano lì per preparare la piazza. Alle ore 18:30 piazza Possenti era al completo e chiunque passasse di lì avrebbe pensato di trovarsi nel mezzo di una bella festa: c’era la musica, c’erano gli amici. Dopo un breve momento conviviale, i ragazzi si sono divisi a seconda delle età e hanno proseguito per due strade diverse: “Beati i puri di cuore…”, per approfondire il tema delle relazioni con gli altri  che nascono da un cuore unificato, “…perché vedranno Dio”, questo perché un cuore amato e puro, con il suo sguardo limpido, vede nel creato un luogo di relazione con Dio. I ragazzi si sono poi ritrovati tutti insieme al campetto da tennis al coperto per vivere il momento della celebrazione finale con il vescovo Carlo: come commento al brano del vangelo (Lc 7,36-50) il vescovo ha riflettuto sui temi principali che danno il titolo alla GMG diocesana, il muro ed il ponte. Il primo serve solo a creare distacco, a isolarsi dal futuro; per il proprio futuro invece si ha bisogno di costruire ponti che permettano di andare oltre.

«Il nome “pontefice” vuol dire infatti “colui che costruisce ponti”, in questo caso tra Dio e l’uomo – ha affermato il vescovo Carlo –. Il muro più difficile da abbattere è il muro che c’è nel nostro cuore, perché è difficile togliere da esso le invidie, le gelosie e la solitudine, conseguenza di queste ultime. Allora abbiamo bisogno di purificare il cuore, perché è dal cuore purificato che viene la pace, dal cuore non purificato vengono le guerre, le guerre tra amici, le guerre tra uomo e donna, in famiglia, tra le nazioni». Al termine dell’incontro i giovani di tutta la diocesi si sono letteralmente stretti in una grande rete, che è la rete delle relazioni che possiamo gettare tra noi: alla rete si è unito divertito anche il vescovo Carlo, partecipe, insieme ai preti e a tutti gli adulti presenti, della gioia e del sorriso sincero dei ragazzi.

I nostri giovani, e la loro presenza, cosa provocano in noi adulti? Forse un’esigenza imprescindibile: quella di passare dai semplici eventi alla nascita di un percorso. Un evento come la Giornata Mondiale della Gioventù, senza un percorso condiviso alle spalle, rischierà sempre di diventare un “contenitore vuoto” che, come fuoco di paglia, arde velocemente e così velocemente si spegne: che da quest’incontro nasca quindi il desiderio di fare strada insieme!

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