DI Silvio Giampieri, foto Giacomo Straccia

RIPATRANSONE – Sfogliando un vecchio libro di devozioni a San Giuseppe del secolo scorso, mi è capitato di imbattermi in un racconto ambientato nel nostro territorio in un lontano passato.

Si narra infatti che il 6 Febbraio del 1870 verso le ore nove del mattino, nelle campagne della Diocesi di Ripatransone un quindicenne avesse attaccato il cavallo al suo carretto in attesa del padre, per partire assieme per alcune commissioni. L’irrequieto animale, però, cominciò a scalpitare e si lanciò in una furiosa corsa per i campi trascinando con sé il veicolo ed il ragazzo che non riusciva più a controllarlo. Il giovane quindi, vistosi perso, invocò per tre volte la protezione di San Giuseppe e decise di saltare giù dal mezzo impazzito per trovare scampo. Sbagliando tuttavia la tempistica fu travolto dalle ruote del carro stesso, ma ne risultò miracolosamente illeso. Il fatto prodigioso fu attribuito subito al Santo Genitore del Cristo, invocato tanto frettolosamente quanto sinceramente.

Tra realtà e leggenda, ancora oggi capitano vari incidenti in campagna, dovuti a imprevisti tecnici o disattenzioni, per questo ancora molto sentita è la devozione verso alcune figure di santi, che prontamente intercedano presso Dio laddove l’uomo si sente troppo ignorante o incapace di farlo.

Proprio in onore di San Giuseppe sorge nelle campagne di Ripatransone una chiesa a lui dedicata (nei pressi dei ruderi di una ancora più antica) dove è solita ritrovarsi la popolazione locale per recitare assieme il Rosario in alcuni periodi dell’anno, oppure per la celebrazione eucaristica in particolari occasioni.

Per l’appunto il 19 Marzo alle ore 19,00 l’Amministratore parrocchiale Don Gian Luca Rosati si è recato nel luogo sacro per una santa Messa, che al di là della Solennità prevista dalla Chiesa universale, è stata importante anche perché ha visto riunirsi in preghiera, molti padri di famiglia e falegnami.

La celebrazione è stata curata ed animata dalle persone residenti nel circondario che si sono adoperate con molta premura per la buona riuscita della celebrazione e per un momento di fraternità finale con lo scopo di incontrarsi e salutarsi adeguatamente.

Alla devozione si è accompagnata la concretezza di pregare per situazioni quotidiane personali del nostro territorio, così vasto e ricco di persone che, come san Giuseppe, portano avanti con semplicità e fatica il loro lavoro e la responsabilità di una famiglia.

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