vescoviDi Gianni Borsa
La Chiesa europea fa propria l’“agenda sociale” delle istituzioni comunitarie, continuando a sostenere “in modo costruttivo” il processo di integrazione. Di più: attraverso la Comece (Commissione degli episcopati della Comunità europea, che ha sede a Bruxelles a pochi passi dai palazzi dell’Unione) “incoraggia gli sforzi per una maggiore unità” fra i popoli e gli Stati del Vecchio continente, in coerenza con quanto affermato da Papa Francesco durante la sua visita a Strasburgo alla fine dello scorso novembre. È il clima che si è respirato durante i tre giorni di assemblea plenaria che la Comece ha celebrato dal 18 al 20 marzo. I vescovi sottolineano peraltro alcuni “forti preoccupazioni” in campo economico e sociale (a partire dalla disoccupazione, specialmente giovanile), migratorio, della sicurezza (lotta al terrorismo) e su varie questioni etiche, cominciando dalla difesa della vita e della famiglia, benché questi due ultimi temi – è stato ribadito – non siano di competenza dell’Ue bensì degli Stati nazionali.
Rinnovo cariche. La plenaria, che si era aperta con un incontro, al palazzo Berlaymont, con i vertici della Commissione europea, ha visto il rinnovo delle cariche interne. Alla guida dei vescovi europei, con un mandato di tre anni, è stato confermato il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco-Frisinga; i vicepresidenti scendono invece da quattro a due, e anche in questo caso si tratta di conferme: mons. Jean Kockerols, vescovo ausiliare di Malines-Bruxelles, e mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza-Bobbio. Numerosi i temi sviluppati durante l’assemblea, che aveva come primo punto all’ordine del giorno una verifica del programma di lavoro dell’esecutivo guidato da Juncker. Fra le “priorità programmatiche” annunciate da Comece appaiono il cambiamento climatico e la difesa dell’ambiente, paradigmi del modello di sviluppo economico, della sua “sostenibilità”, degli stili di vita, della solidarietà a livello europeo e dell’attenzione al contesto mondiale. Non è dunque un caso se la prossima assemblea Comece si terrà dal 28 al 30 ottobre a Parigi. L’annuncio è stato dato dal card. Reinhard Marx, chiudendo i lavori della plenaria. “Siamo molto interessati al tema del cambiamento climatico e della tutela ambientale”, per questa ragione è stata decisa una riunione “in trasferta”, visto che nella capitale francese a dicembre è fissata la Conferenza internazionale sul clima (Cop 21).
Temi etici e diritti umani. Lo stesso Marx chiarisce che l’assise dei vescovi ha considerato le ricadute della crisi in ambito occupazionale e sociale, ha discusso di migrazioni e asilo, di Ucraina, Libia e Tunisia. Anche il Ttip, il trattato in fase di negoziato tra Ue e Stati Uniti relativo agli scambi commerciali e agli investimenti, con evidenti implicazioni geostrategiche e ripercussioni in materia sociale, lavorativa, ambientale, è giunto sul tavolo della discussione. Marx ha puntualizzato che ci sono contatti in corso con l’episcopato Usa per l’eventuale pubblicazione di una “dichiarazione congiunta” sull’argomento. Dall’assemblea Comece viene anche una sottolineatura circa l’“identità e i valori” che caratterizzano l’Ue. Un’Europa che – è il parere emerso tra i vescovi – deve chiarire il “senso della solidarietà” fra i Paesi aderenti, rispondendo con unità di intenti alle nuove sfide che le giungono in vari settori. Fra questi il card. Marx ha ricordato appunto i temi etici, i diritti umani, le migrazioni. Durante la plenaria ha suscitato interesse l’incontro con il card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, a proposito del rapporto con il mondo musulmano. Non poteva mancare uno sguardo ad altre questioni d’attualità fra cui il processo di allargamento dell’Unione verso i Balcani e la situazione della Grecia, sulla quale mons. Jean Kockerols, ha affermato: “Grexit”, cioè l’uscita della Grecia dall’euro, “non è una soluzione” ai problemi del Paese.
Nuove “narrazioni”. Padre Patrick Daly, segretario generale Comece, al termine della riunione ha ricordato, fra i temi discussi, “il lavoro che la Commissione degli episcopati europei sta conducendo nell’ambito dell’art. 17 del Trattato di Lisbona”, per un dialogo strutturato e aperto tra comunità religiose e istituzioni comunitarie. Compito questo che impegna a fondo il segretariato permanente della Comece. Mons. Gianni Ambrosiofornisce qualche particolare sul momento di apertura della plenaria. “L’incontro tra i vescovi Comece e i vertici della Commissione Ue” è stato “interessante, disteso ma anche molto franco”, spiega al Sir. “Abbiamo ascoltato i programmi e i propositi” dell’Esecutivo “sulle sfide che ha di fronte l’Europa, e ora ci auguriamo che questi si trasformino in azioni e in risultati”. “Durante l’incontro con la Commissione – aggiunge il vescovo – mi ha colpito positivamente la sottolineatura di Timmermans a proposito dei temi della tolleranza, della libertà, della solidarietà e la sua insistenza sulla ricerca di nuove narrazioni” del processo di integrazione, per chiarire “l’identità dell’Europa di oggi” e favorire un rapporto più stretto con i cittadini europei.

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