Europa“È arrivato il momento di rinunciare ai nostri 28 mercati energetici per creare una vera Unione dell’energia”: Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione, attraversa i corridoi del Parlamento europeo a Strasburgo, dove è arrivato per partecipare a un confronto in aula sul prossimo summit del 19 e 20 marzo che avrà in agenda proprio l’Unione dell’energia. Dichiara: “I Paesi dell’Unione dipendono per il 53% del loro fabbisogno dall’estero. Spendiamo ogni anno 400 miliardi per acquistare energia fuori dall’Ue, più di un miliardo al giorno! E pensare che la bolletta energetica negli Stati Uniti è meno cara del 40%; questo è per gli Usa un vantaggio competitivo gigantesco”. Juncker ricorda i passi compiuti per porre il nodo energetico al centro dell’attenzione a livello comunitario: “Si tratta di garantire le forniture” ai cittadini, alle famiglie, alle case, alle imprese. “E inoltre la questione energetica ha a che fare, oltre che con l’economia, anche con la difesa dell’ambiente e il clima”. “Dobbiamo creare un unico mercato, interconnesso, in grado di fornire l’energia di cui abbiamo bisogno a prezzi contenuti. Siamo in ritardo su questi aspetti, così dobbiamo fare presto”. Sull’immigrazione cosa state facendo? “Vista l’urgenza dei problemi, a maggio, e non più a luglio come annunciato, presenteremo una nuova strategia europea”.

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