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PROVINCIA – Tra i temi all’ordine del giorno affrontati nella seduta di ieri del Consiglio provinciale c’è stato l’impatto della Legge di Stabilità che, alla luce dell’incompiuto processo di attuazione della riforma istituzionale, produce effetti devastanti sulla situazione economica finanziaria di tutte le Province con inevitabili ripercussioni negative sui servizi ai cittadini, al territorio e agli Enti Locali. Basti pensare che i tagli della manovra ammontano, solo per la nostra Provincia, a oltre 4 milioni e 700 mila euro per il 2015, a circa 9 milioni e mezzo per il 2016 e oltre 14 milioni e 300 mila euro per il 2017, determinando già quest’anno un inevitabile squilibrio finanziario.

A ciò si aggiunge il fatto che la Legge Delrio è rimasta ferma sostanzialmente ai blocchi di partenza tanto che le Province, paradossalmente, sono obbligate a continuare a svolgere dal 1° gennaio le funzioni virtualmente non più di loro competenza, senza però poter disporre delle relative risorse che le sono state drasticamente ridotte. In particolare, ad oggi, la Regione Marche non ha ancora provveduto a stabilire la concreta attribuzione delle funzioni non più di competenza provinciale con oneri finanziari insostenibili senza l’assegnazione delle relative risorse finanziarie.

Di fronte a questo scenario incerto che impedisce di fatto a molte altre amministrazioni Provinciali di tutta Italia di approvare in pareggio il bilancio pluriennale di previsione 2015 – 2017 e alla nostra Provincia di rispettare il piano di riequilibrio, il Presidente D’Erasmo ha sottoposto all’esame del Consiglio Provinciale due provvedimenti che sono stati approvati con tre astenuti e gli altri voti favorevoli.

Il primo invita il Governo a procedere alla sollecita revisione delle disposizioni della Finanziaria, in coerenza con i principi costituzionali di buona amministrazione, autonomia finanziaria degli Enti Locali e leale collaborazione e, in subordine, chiede che la Provincia di Ascoli Piceno, impegnata con determinazione nella gestione del piano di riequilibrio decennale approvato dal Ministero degli Interni e dalla Corte dei Conti, sia equiparata nel trattamento agli Enti che hanno dichiarato il dissesto, ciò al fine di evitare i tagli lineari insostenibili contenuti nella stessa legge di stabilità.

Il secondo provvedimento è volto a gestire le funzioni non fondamentali della Provincia nel periodo transitorio, cioè fino a quanto queste non saranno trasferite alle Regione o agli Enti a cui la Legge regionale farà riferimento. Si propone in sostanza che, con riguardo alle funzioni non fondamentali di cui l’Ente non ha titolarità in base alla nuova normativa e di conseguenza neppure le risorse necessarie per l’ordinaria gestione, questa Amministrazione faccia fronte solo alle attività minime indispensabili per evitare l’interruzione di servizio pubblico entro i margini della disponibilità economica. L’atto prevede anche che con cadenza bimestrale l’amministrazione provveda a trasmettere agli enti di competenza analitiche certificazioni delle spese sostenute relativamente alle funzioni non fondamentali, non più di propria competenza, ma gestite temporaneamente dalla Provincia nelle more della reale applicazione della legge di riordino al fine di ottenerne la conseguente copertura finanziaria ed economica.

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