appleChe ore sono? Le sei e mezzo.
Una domanda semplice per una risposta che lo è altrettanto. Ma sono tempi ormai passati, quelli in cui, con un rapido sguardo all’orologio tradizionale, ci aspettavamo soltanto di poter seguire lo scorrere delle ore. Oggi non è più così, perché siamo entrati nell’era “Apple watch”, l’ultimo dei ritrovati del gigante di Cupertino (California) presentato ufficialmente in queste ore. Sembra un orologio ma è molto di più. Dotato di varie app (per ora poche, ma prestissimo in vertiginoso aumento), infatti, diventa una fonte enorme d’informazioni, tanto sul mondo che ci circonda quanto su noi stessi e sulle persone amate. Dai dati metereologici, ai possibili pagamenti elettronici nei negozi, ai dati biologici durante una seduta di fitness, all’interazione con nostro smartphone. E persino – incredibile, ma vero – la possibilità di percepire in tempo reale il battito del cuore della persona amata attraverso l’invio di un emoticon (ovviamente a forma di cuore) interattivo! E chi più ne ha, più ne metta. Insomma, un ulteriore e radicale cambio nel modo di intendere la comunicazione, ormai globale e interconnessa sotto ogni aspetto.
Naturalmente, in quanto prodotto che deve allettare il mercato, l’Apple watch viene presentato in versioni diversificate, non solo nelle dimensioni, ma anche nello stile… e, ovviamente, nei prezzi. Ecco il modello per lo sportivo, quello per l’uomo impegnato al lavoro e – non poteva certo mancare su un articolo del genere – una ricercata versione “luxury” (con abbondanza di parti in oro), per persone facoltose in cerca di raffinatezze da esibire nel proprio abbigliamento. Ancora due o tre mesi di pazienza e questo nuovo “oggetto del desiderio” sarà nei nostri negozi, a disposizione di chi “non vede l’ora” di averlo.
Ma sarà poi così utile? Cambierà davvero il nostro modo di vivere e di comunicare? Lo vedremo nel tempo. Ma c’è da sperare che almeno possa rappresentare una piccola spinta in più alla movimentazione di un’economia di mercato stagnante, avara di “sorprese” che riescano ad entusiasmare gli acquirenti. Ci auguriamo vivamente che qualcuno che “non vede l’ora” di poter aver un’occasione di lavoro, possa dire grazie anche al nuovo dispositivo Apple.

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