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FOTO Chiesa del Sacro Cuore di Sant’Egidio alla Vibrata, Don Tommaso “Oggi la chiesa appare più bella e funzionale che mai”

Di Sara De Simplicio

DIOCESI – Non deve essere stato poco lo stupore dei fedeli quando qualche tempo fa, riaperte dopo quasi due anni le porte della chiesa in Piazza Umberto I, si sono trovati di fronte ad uno scenario del tutto diverso rispetto a quello al quale erano abituati.

La loro chiesa, infatti, oggi assume un aspetto molto diverso, di certo molto più importante e luminoso, e la nuova organizzazione degli spazi la rendono quasi irriconoscibile rispetto a 2012, anno in cui sono iniziati gli importanti lavori di riqualificazione.

Abbiamo incontrato il parroco di Sant’Egidio alla Vibrata, Don Tommaso Capriotti, che gentilmente ci ha illustrato  i motivi che l’hanno spinto ad intraprendere il processo di rinnovamento della chiesa, della quale si occupa ormai ufficialmente dal 1991.

La chiesa del Sacro Cuore, infatti, progettata dall’architetto Dante Tassotti nel 1948 e consacrata dal vescovo mons. Radicioni il 26 luglio di cinque anni dopo, fu realizzata su un area di deposito e riempimento di un vallone preesistente: l’abbassamento progressivo della massa di materiale di riporto, unitamente a delle infiltrazioni d’acqua dovute a delle rotture delle condotte acquifere di smaltimento, hanno provocato nel tempo profondi avvallamenti e trasudazioni, che hanno, di conseguenza, reso obbligatori dei lavori di manutenzione e ristrutturazione.

Per la soluzione delle problematiche è stata, dunque, necessaria una dispendiosa riqualificazione dell’edificio, attraverso la rimozione e il successivo rifacimento dell’intera pavimentazione e una rielaborazione degli spazi interni.

Don Tommaso “Grazie ai lavori effettuati, oggi gli spazi della nostra chiesa sono più funzionali: il presbiterio, prima troppo esiguo, oggi ha al centro un altare quadrato e il suo spazio è stato allargato attraverso l’arretramento della parete di fondo e l’apertura delle pareti delle Cappelle laterali, ora dedicate una al coro e una al nuovo tabernacolo in ottone, ricavato dalla riconversione di un fonte battesimale prima inutilizzato.
Ora, invece, il rito del battesimo avviene per immersione al centro della chiesa, sotto il pavimento, anch’esso nuovo perchè costituito da un marmo speciale arrivato direttamente da una cava del Montenegro.
Inoltre, abbiamo provveduto alla sostituzione dell’ambone, che oggi ha la forma di un libro aperto con su scritta una frase tratta dalle nozze di Cana ed è affiancato dalla statua di Maria, proprio colei che pronunciò le parole “qualsiasi cosa vi dica, fatela”.

Inoltre, abbiamo provveduto alla pulizia delle vetrate dei quattro finestroni laterali, al rifacimento delle vetrate delle porte d’ingresso e a quello della pavimentazione del portico esterno. Infine, è stato inserito un sistema video interno, con l’aggiunta di due videocamere e due schermi posti ai lati del presbiterio, che permettono una maggiore partecipazione alle celebrazioni da parte dell’assemblea, ora disposta quasi circolarmente, come in un abbraccio. Questi lavori, dunque, oltre ad essere stati utili e necessari, hanno permesso di realizzare anche il desiderio del parroco precedente, Don Ruggero Micioni, che già allora aveva intenzione di recuperare la simbologia dei segni e valorizzare il senso sacro del vero banchetto dell’Eucarestia.
Nonostante le ingenti spese, la comunità, qui da sempre molto viva, continua a mostrarci il suo gradimento sia con la grande partecipazione alle varie iniziative sia con le offerte che anche mensilmente ci pervengono.
Credo ne sia valsa davvero la pena: oggi la chiesa appare più bella e funzionale che mai”. Chiunque volesse dare il proprio contributo per la ristrutturazione della chiesa può farlo attraverso una donazione all’iban IT46G0335901600100000016745.