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Il porto di San Benedetto del Tronto: sul confine tra terra e mare, si chiude la nostra rubrica

PortoSAN BENEDETTO DEL TRONTO – In questi mesi il nostro giornale L’Ancora ha incontrato e raccontato la gente del porto.

I volti, i luoghi, i personaggi ,gli eventi,i momenti di vita quotidiana sono sfilati su queste pagine.
Leggi le interviste a NatalinaGiuseppe Traini, Rolando RosettiAndrea MarchegianiGiulio UrbaniNicola PaoliniMauro PiuntiFrancesco Ascolani

Abbiamo intervistato il porto per narrare il legame tra gli uomini e il mare. Un legame fatto di sfide, di quotidianità, di speranze, di fughe, oppure, semplicemente, di traffici, di mercati, di sogni , di speranze.
Abbiamo incontrato pescatori mentre riparavano le reti da pesca, per scambiare considerazioni sul tempo andato , su quello futuro, la pesca ,la vita di mare .
L’Ancora è andata nei cantieri, dalle “retare” insomma nel porto storico, ma anche nel porto proiettato verso un diverso futuro, per documentare e raccontare momenti di vita di ieri e di oggi.
Voltandoci indietro nel tempo ,abbiamo riudito le voci dell’astatore che scandiva il prezzo del pescato e visto i volti delle donne dei pescatori che seguivano le operazioni di vendita. Ci sono sfilate davanti agli occhi i carretti delle retare che portavano le reti allo scorretto acquirente, le sudentrine, i gomitoli di spago. Abbiamo registrato anche le voci ,le speranze, i sogni di chi vede il porto come la piazza del futuro, la porta d’ingresso nel Piceno, il centro propulsore della vita e dell’attività turistica.
Ma fra il passato e il futuro c’è l’oggi con la sua notevole crisi dovuta sia alla difficoltà fisica che richiedono i lavori del mare sia alla crisi economica. Gli alti costi di carburanti e di manutenzione, uniti alla burocrazia italiana, hanno spinto molti ad abbandonare pesca , la fatica fisica – ancora necessaria a dispetto dello sviluppo tecnologico – ha indotto altri ad evitarla.

Quali conclusioni trarre da tutti questi incontri?
Il poeta ceco Jaroslav Seifert nel suo romanzo “ Tutte le bellezze del mondo” scrive “Fortunati i popoli che hanno il mare! Le onde che battono sulla riva portano loro non soltanto ricchezza, ma anche una grande letteratura.”   E noi vogliamo aggiungere “e quella grande ricchezza che è la gente di mare con la sua filosofia di vita”.

E così la vita del porto continua con altra gente, altri personaggi altri eventi, forse in altri luoghi …ma di certo continua.