quiCUPRA MARITTIMA – Al Cinema Margherita di Cupra Marittima proseguono gli appuntamenti con i Martedì d’Essai.

Martedì 17 febbraio ore 21.15 sarà proiettato Qui di Daniele Gaglianone, per l’occasione il regista Daniele Gaglianone sarà presente in sala per parlare con il pubblico.Il film ha partecipato Torino Film Festival 2014 ed è un documentario-inchiesta sui NO-TAV, una delle questioni più attuali e scottanti del nostro paese, che contrappone la legittimità di un interesse strategico alla partecipazione e alla libertà dei di decidere sul proprio futuro, nel tentativo di salvaguardare un territorio.

Daniele Gaglianone torna a incontrare il pubblico del Cinema Margherita dopo che nella primavera del 2014 aveva presentato nella sala cuprense La mia classe.

Daniele Gaglianone è Nato nel 1966 ad Ancona e vive a Torino dall’età di sei anni. Tra il 1989 e il 2000 gira vari cortometraggi di fiction e documentari. Nel 1998 lavora alla sceneggiatura diCosì ridevano diretto da Gianni Amelio. Svolge attività di regista teatrale: nel 1999 con il gruppo “Il BuioFuori” produce lo spettacolo Aggrappati ad una terra rivoltata sull’abisso.
Nel 2000 realizza il primo lungometraggio I nostri anni, presentato al Festival di Cannes alla Quinzaine des Réalisateurs (2001). Il suo secondo film Nemmeno il destino viene presentato durante la 61ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, alle “Giornate degli autori”, nel 2004. Il film riceve diversi premi. Nel 2008 dirige il documentario Rata nece biti, (La guerra non ci sarà), presentato al 61º Festival del Film di Locarno e vincitore del Premio Speciale della Giuria al 26° Torino Film Festival. Nel 2009 il film vince anche il David di Donatello per il miglior documentario di lungometraggio. Il 20 agosto 2010 esce il suo terzo lungometraggio di fiction, Pietro presentato in concorso al Festival del film Locarno. Nel mese di luglio 2011 riceve il Cigno d’Oro agli Incontri cinematografici di Stresa. Nello stesso anno esce il suo nuovo lungometraggio, Ruggine tratto dall’omonimo romanzo di Stefano Massaron in cui recitano, tra gli altri, Filippo Timi, Stefano Accorsi, Valerio Mastandrea e Valeria Solarino.
Daniele Gaglianone ha svolto e svolge attivita’ di docenza universitaria presso il corso di laurea Ingegneria del cinema e dei mezzi di comunicazione del Politecnico di Torino:
Dal 2010, Daniele Gaglianone insegna stabilmente nel centro di formazione cinematografica Officine Mattòli, a Tolentino (MC). (da http://it.wikipedia.org)

QUI è il racconto in soggettiva di dieci valsusini che da 25 anni si oppongono con tenacia al progetto Tav Torino-Lione: cittadini qualsiasi che hanno scelto di lottare, ogni giorno. Dieci ritratti che raccontano la stessa amara scoperta: il tradimento della politica nazionale, accusata di aver abbandonato questa gente al loro destino, lasciandola sola a vedersela con la polizia antisommossa. QUI, in Valle di Susa, il blackout democratico tra Stato e cittadino è esploso prima che altrove. E in modo devastante. QUI si lotta innanzitutto per restare cittadini. (dawww.trovacinema.it)

“Che lo si chiami citizen journalism o documentario d’inchiesta alla Report, Qui ha il pregio di andare alla fonte delle storie che la cronaca dei quotidiani spesso non sa restituire. Grazie alla chiarezza d’intenti e di eloquio di tutti gli intervistati recupera il senso della dignità umana e del rispetto civile che solo la lotta comune (a maggior ragione se priva di un unico colore politico) può salvaguardare. Produzione low budget, senza altro obiettivo che quello di comprendere le ragioni del movimento NO TAV, i perché di un territorio che si è sollevato così ostinatamente, restituisce chiara e forte la richiesta dei cittadini di essere ascoltati, mentre i fatti dimostrano il contrario, ossia quello scollamento tra politica centrale e Paese reale all’ordine del giorno.
Contro ogni generalizzazione il soggetto di Qui – scritto da Gaglianone con il giornalista e scrittore Giorgio Cattaneo – invoca il diritto/dovere all’informazione, al dialogo tra forze, al rispetto della legalità. Denuncia il paradosso di cittadini (le forze dell’ordine che presidiano la valle in assetto antisommossa) messi contro altri cittadini (dieci persone comuni – o forse dieci persone straordinarie, dipende dai punti di vista) da un potere politico che impone un’opera sul cui interesse pubblico è più che lecito dubitare. L’illegalità, insomma, assume un altro significato, se messa di fronte a un’illegalità più grande. Occupandosi di uno dei movimenti più violentemente repressi negli ultimi anni, Qui afferma l’importanza di tornare alla partecipazione politica: qualcosa che può dare frustrazione, ma anche un’inaspettata felicità.”
(Raffaella Giancristofaro – mymovies.it)

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *