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A Buenos Aires i primi ciak dei film su Francesco

cinemaMaribé Ruscica

Chissà cosa penserà Papa Francesco quando, quest’anno, usciranno nelle sale i film sulla sua vita che in questi giorni si è cominciato a girare a Buenos Aires. Farà fatica a riconoscersi nel viso dei popolari attori argentini chiamati a vestire i suoi panni? Nessuno lo può sapere… Ma una cosa si sa: Papa Francesco ama il cinema e ha riconosciuto pubblicamente che deve la sua cultura cinematografica soprattutto ai suoi genitori che lo portavano spesso al cinema. Anzi, nel libro-intervista scritto da Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin, il Pontefice ha raccontato che i suoi genitori non gli facevano perdere mai un film con Anna Magnani e Aldo Fabrizi… Intanto, mentre la regista Liliana Cavani ha ammesso che ha in mente di girare una pellicola sul Pontefice e che la produttrice potrebbe essere Claudia Mori – che avrebbe acquistato i diritti del libro “La lista di Bergoglio” del giornalista Nello Scavo -, a Buenos Aires si girano già le prime scene di “Chiamatemi Francesco”, diretto dal regista italiano Daniele Luchetti, e “Francesco: Il Padre Jorge”, con regia e copione dello spagnolo Beda Docampo Feijoo.

Un film sul Papa della gente. “Call me Francesco, the Pope” – questo il titolo che sarà utilizzato a livello internazionale – è un film tratto dal libro “Francesco. Il Papa della gente” di Evangelina Himitian e racconta la vita di Jorge Bergoglio dalle origini fino all’approdo in Vaticano. Vestirà i panni del Pontefice il giovane attore argentino Rodrigo De La Serna, mentre per gli anni più recenti è stato scelto l’attore cileno Sergio Hernandez. A interpretare Esther Ballestrino, una delle fondatrici delle “Madres di Plaza de Mayo”, sarà l’attrice argentina Mercedes Morán. Monsignor Angelelli, vescovo di La Rioja, assassinato durante l’ultima dittatura militare, sarà impersonato da un attore di grande prestigio, Pompeyo Audivert, mentre interprete della giudice Alicia Oliveira, cara amica del Papa morta l’anno scorso, sarà l’attrice Muriel Santa Ana. Questo film è prodotto da Pietro Valsecchi per l’italiana Taodue in collaborazione con l’argentina Metropoli Films.

Una pellicola sul cardinale Bergoglio. L’altra pellicola, tratta dal libro “Francesco: vita e rivoluzione” scritto dalla giornalista italo-argentina Elisabetta Piqué, è una coproduzione spagnola-argentina. Ambientata nel periodo in cui Bergoglio era ancora il cardinale arcivescovo di Buenos Aires, è focalizzata sul suo lavoro contro la droga nelle periferie cittadine. Qui, a vestire i panni del Pontefice è Darío Grandinetti, un attore molto popolare in Argentina che ha recitato per Pedro Almodovar in “Parla con lei” e per Sergio Rubini ne “L’amore ritorna” e ha interpretato recentemente a Buenos Aires – con grande successo – il monologo “Novecento” di Alessandro Baricco. Grandinetti, che ha potuto salutare Papa Francesco nello scorso dicembre in occasione di un’udienza generale, ha già impersonato per il grande schermo figure come Carlos Gardel e Juan Manuel Fangio e, in teatro, il grande poeta Pablo Neruda. Secondo quanto dichiarato dal produttore Pablo Bossi al quotidiano “La Nación” di Buenos Aires, il copione del film è stato già inviato al Pontefice e l’uscita nelle sale sarebbe prevista per il mese di luglio.

Anche un documentario. Intanto, nei cinema di Buenos Aires si prevede per marzo la prima del documentario “Francisco de Buenos Aires”, una coproduzione italo-argentina, con regia di Miguel Rodriguez Arias e musica del gruppo rock “Vox Dei”. Secondo quanto annunciato dal regista ai media locali, il film si propone di far conoscere il Papa anche attraverso le dirette testimonianze di sua sorella, Maria Elena, della giornalista Elisabetta Piqué e del rabbino Abraham Skorka.