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Le parrocchie della Diocesi sono invitate a dare il loro contributo per il Sinodo della Famiglia

Don Gianni Croci

DIOCESI – Pubblichiamo la nota del delegato per la pastorale diocesana Don Gianni Croci e del Vescovo Carlo Bresciani.

Don Gianni Croci “Carissimi, abbiamo davanti una tabella di marcia intensa, a livello diocesano e a livello parrocchiale, che richiede l’impegno generoso dei preti e delle comunità. Tra le altre cose dobbiamo tener presente l’importante lavoro di preparazione da parte di tutti sul filo dei Lineamenta del Sinodo Ordinario, che verrà celebrato nel prossimo ottobre, su “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”.

Conclusa la tappa del sinodo straordinario, il cammino di riflessione sulla famiglia voluto da Papa Francesco, prosegue affrontando una nuova fase ancora aperta al contributo di tutti i fedeli, delle comunità parrocchiale e delle realtà ecclesiali. Lo scorso 9 dicembre è stato infatti pubblicato il documento dei “Lineamenta”  che contiene, oltre alla “Relatio Synodi”, ovvero il documento conclusivo del sinodo straordinario, anche un nuovo ampio questionario (46 domande) per approfondire la riflessione.

Ogni diocesi è invitata a sintetizzare le tematiche approfondite in un documento che andrà inoltrato alla CEI nella prima metà di marzo. E’ opportuno che in ogni parrocchia venga coinvolto il Consiglio Pastorale Parrocchiale e quanti si occupano della pastorale familiare. I tempi purtroppo sono molto ristretti ma con un po’ di buona volontà possiamo riuscire a far pervenire entro il 19 febbraio ai membri del Consiglio Pastorale Diocesano della vicaria il contributo delle diverse comunità parrocchiali.

Il questionario è ampio e può risultare difficile affrontarlo senza una lettura previa sia delle domande che della Relatio. Pur nella libertà di trattare tutte le questioni esposte, può essere utile partire da quanto il nostro Vescovo Carlo ha proposto nell’ultimo incontro del Consiglio Presbiterale.

Si possono far pervenire i propri contributi anche all’indirizzo email pastfamiliaresbt@libero.it, entro e non oltre il 25 febbraio In allegato il testo del documento.

Vescovo Carlo Bresciani: “Ė nota a tutti la crisi sempre più accelerata che sta attraversando il matrimonio (non solo religioso) nel nostro contesto occidentale, in maniera diversa da altre parti del mondo. Questa situazione non può che preoccupare la Chiesa, data la fondamentalità del matrimonio dal punto di vista della creazione e anche della salvezza. Da qui il senso di un Sinodo che chiama la Chiesa a riflettere su come annunciare e aiutare a vivere il Vangelo del matrimonio secondo la volontà di Dio, confermata da Gesù stesso.

Il papa, mandando i lineamenta del prossimo Sinodo ordinario, chiede che tutta la Chiesa si prepari riflettendo e facendo giungere le proprie considerazioni. La CEI chiede che venga fatto entro il 6 marzo. Da qui una prima riflessione da parte nostra. La Chiederò anche al Consiglio pastorale e alla CDAL.

Mi permetto di condensare in alcune domande generali, le molte domande che vengono poste ad ogni capitolo dei lineamenta, lasciando ovviamente liberi per ogni altra riflessione venisse ritenuta opportuna.

  1. Come si può affrontare la preparazione remota al matrimonio, a partire almeno dalla pre-adolescenza?
  2. Come valutiamo la preparazione immediata al matrimonio (corsi per fidanzati) attualmente condotta in diocesi?
  3. Come valutiamo la celebrazione del matrimonio? Ė percepita la dignità del sacramento? Cosa possiamo fare per aiutare a percepirla meglio con una celebrazione che riporti al centro la sacramentalità sempre a rischio di essere oscurata da altri elementi della festa?
  4. Come possiamo accogliere (e accompagnare) meglio nella comunità parrocchiale coloro che vivono le cosiddette ‘situazioni irregolari’? Il papa in una recente intervista che ha dato a Elisabetta Piqué sul quotidiano argentino “La Nación” del 7 dicembre ha detto:

“Nel caso dei divorziati risposati, che facciamo con loro, che porta si può aprire? C’è un’inquietudine pastorale: allora andiamo a dare loro la comunione? Non è una soluzione dare loro la comunione. Questo solo non è la soluzione, la soluzione è l’integrazione. Non sono scomunicati, certo. Però non possono essere padrini di battesimo, non possono leggere le letture a messa, non possono distribuire la comunione, non possono insegnare il catechismo, non possono fare sette cose, ho l’elenco qui. Basta! Se racconto questo, sembrerebbero scomunicati di fatto! Allora, aprire un po’ di più le porte”.