AngelusDi Luca Marcolivio da Zenit

L’annuncio della Parola di Dio è di gran lunga più importante di ogni ostacolo organizzativo. Su tale assunto, papa Francesco ha introdotto la sua meditazione sul Vangelo odierno (cfr Mc 1,21-28) in occasione dell’Angelus.

Con riferimento all’inizio della predicazione in Cafarnao, il Santo Padre ha ricordato come “Gesù non rimanda l’annuncio del Vangelo, non pensa prima alla sistemazione logistica, certamente necessaria, della sua piccola comunità, non indugia nell’organizzazione La sua preoccupazione principale è quella di comunicare la Parola di Dio con la forza dello Spirito Santo”.

Al termine della predicazione, “la gente nella sinagoga rimane colpita” per come Gesù si sia espresso con “con autorità” e “non come gli scribi”. Ciò significa che “nelle parole umane di Gesù si sentiva tutta la forza della Parola di Dio, si sentiva l’autorevolezza stessa di Dio, ispiratore delle Sacre Scritture”.

Poiché “una delle caratteristiche della Parola di Dio è che realizza ciò che dice”, poco dopo la sua predicazione, Gesù “dimostra subito la sua autorità”, liberando un uomo da un demonio.

“Il Vangelo è parola di vita – ha commentato il Papa – non opprime le persone, al contrario, libera quanti sono schiavi di tanti spiriti malvagi di questo mondo: la vanità, l’attaccamento al denaro, l’orgoglio, la sensualità…”.

Il Vangelo ha anche la capacità di cambiare il “cuore” e la “vita” delle persone, trasformando “le inclinazioni al male in propositi di bene”: per questo “è compito dei cristiani diffonderne ovunque la forza redentrice, diventando missionari e araldi della Parola di Dio”, ha sottolineato il Pontefice.

“La nuova dottrina insegnata con autorità da Gesù – ha proseguito – è quella che la Chiesa porta nel mondo, insieme con i segni efficaci della sua presenza: l’insegnamento autorevole e l’azione liberatrice del Figlio di Dio diventano le parole di salvezza e i gesti di amore della Chiesa missionaria”.

Prima introdurre la preghiera mariana, il Santo Padre ha invocato l’intercessione della Vergine, perché ci insegni a “essere ascoltatori assidui e annunciatori autorevoli del Vangelo di Gesù”.

“Il Vangelo non opprime le persone ma le libera”

Durante l’Angelus, papa Francesco sottolinea la capacità della Parola di Dio di trasformare “le inclinazioni al male in propositi di bene”

L’annuncio della Parola di Dio è di gran lunga più importante di ogni ostacolo organizzativo. Su tale assunto, papa Francesco ha introdotto la sua meditazione sul Vangelo odierno (cfr Mc 1,21-28) in occasione dell’Angelus.

Con riferimento all’inizio della predicazione in Cafarnao, il Santo Padre ha ricordato come “Gesù non rimanda l’annuncio del Vangelo, non pensa prima alla sistemazione logistica, certamente necessaria, della sua piccola comunità, non indugia nell’organizzazione La sua preoccupazione principale è quella di comunicare la Parola di Dio con la forza dello Spirito Santo”.

Al termine della predicazione, “la gente nella sinagoga rimane colpita” per come Gesù si sia espresso con “con autorità” e “non come gli scribi”. Ciò significa che “nelle parole umane di Gesù si sentiva tutta la forza della Parola di Dio, si sentiva l’autorevolezza stessa di Dio, ispiratore delle Sacre Scritture”.

Poiché “una delle caratteristiche della Parola di Dio è che realizza ciò che dice”, poco dopo la sua predicazione, Gesù “dimostra subito la sua autorità”, liberando un uomo da un demonio.

“Il Vangelo è parola di vita – ha commentato il Papa – non opprime le persone, al contrario, libera quanti sono schiavi di tanti spiriti malvagi di questo mondo: la vanità, l’attaccamento al denaro, l’orgoglio, la sensualità…”.

Il Vangelo ha anche la capacità di cambiare il “cuore” e la “vita” delle persone, trasformando “le inclinazioni al male in propositi di bene”: per questo “è compito dei cristiani diffonderne ovunque la forza redentrice, diventando missionari e araldi della Parola di Dio”, ha sottolineato il Pontefice.

“La nuova dottrina insegnata con autorità da Gesù – ha proseguito – è quella che la Chiesa porta nel mondo, insieme con i segni efficaci della sua presenza: l’insegnamento autorevole e l’azione liberatrice del Figlio di Dio diventano le parole di salvezza e i gesti di amore della Chiesa missionaria”.

Prima introdurre la preghiera mariana, il Santo Padre ha invocato l’intercessione della Vergine, perché ci insegni a “essere ascoltatori assidui e annunciatori autorevoli del Vangelo di Gesù”.

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