Giuseppina

L’équipe diocesana per l’IRC

DIOCESI – All’interno del dibattito pubblico sulla “Buona scuola” indetto dal governo, anche l’insegnamento della religione cattolica (IRC) sta diventando uno dei temi particolarmente sentito.

Di conseguenza pare utile suggerire qualche orientamento sui modi in cui l’IRC possa essere ripensato e riproposto dentro il contesto scolastico attuale, senza cambiarne la conformazione concordataria.

L’IRC è una forma di catechesi esercitata a scuola, come molti pensano?
 La risposta è negativa. La nuova “Intesa” fra lo Stato e la Chiesa cattolica (siglata nel DPR 175/2012) ribadisce che l’IRC “E’ impartito nel rispetto della libertà di coscienza degli alunni, secondo indicazioni didattiche che devono essere conformi alla dottrina della Chiesa e collocarsi nel quadro delle finalità della scuola”.
L’IRC va impartito in maniera non confessionale, in modo da presentare i contenuti della materia in modo scolastico, non catechetico.
In questo senso frequentare l’IRC potrebbe essere utile come formazione culturale anche a chi, pur non essendo cattolico, vuole comprendere la società e la cultura in cui vive.
L’IRC non contrasta affatto con l’idea della tolleranza religiosa o della laicità dello Stato e anzi potrebbe diventare un laboratorio di tolleranza e di promozione della laicità secondo i valori propri della cittadinanza italiana.

L’IRC e la sua valenza educativa
Anche se la legge permette di non avvalersi dell’IRC uscendo da scuola, la comunità cristiana non può accettare come educativa l’idea che imparare qualcosa in più e fare nulla di scolastico abbia lo stesso valore.

Come genitori ed educatori che vivono il mondo della scuola, potremmo non solo promuovere la partecipazione all’IRC, ma impegnarci anche a sostenere le altre tre opzioni possibili ed alternative all’IRC: lo studio assistito, lo studio non assistito e l’ora di attività alternativa all’IRC.

Questo, forse, potrebbe educare molti studenti a modificare l’immagine che si fanno, su spinta della comodità, dell’IRC come un’ora superflua o inutile alla loro formazione scolastica.

L’IRC può essere collegato al suo valore di promozione dell’intelligenza in materia di spiritualità.
 L’IRC, infatti, può concorrere anche alla formazione religiosa degli alunni, ma alla maniera che è propria della scuola.
A scuola ogni materia può formare religiosamente un alunno , ogni volta che qualsiasi docente insegna ai suoi alunni ad utilizzare intelligenza e ragione in un qualche modo li aiuta a formarsi anche religiosamente.
Attraverso l’attività di studio della dottrina cattolica secondo le indicazioni didattiche con cui va impartito nei diversi ordini e gradi di scuola, l’IRC sviluppa l’intelligenza degli studenti in ambito religioso, promuovendo l’accoglienza e la tolleranza verso alunni di altre culture e religioni.

In questo, l’IRC si inserisce, in comunione con tutte le altre discipline senza diventare motivo di conflitti o contrasti in una scuola che forma il religioso dell’umano sviluppando l’intelligenza e il senso critico.

Questi sono solo alcuni dei modi con cui si può cogliere qualche occasione per ripensare il valore scolastico dell’IRC oggi.

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