MonteprandoneDi Carlo Urbanelli

MONTEPRANDONE – La sera del 31 Dicembre, a pochi giorni dal pranzo di Natale, le tavole vengono di nuovo imbandite per il tradizionale cenone di Capodanno, occasione per trascorrere le poche ore restanti all’arrivo del nuovo anno, in compagnia di amici e familiari.

Oltre che nei ristoranti, con i loro ricchi ed elaborati menù, la bellezza di tale momento è altresì vissuta nelle Parrocchie che da qualche anno a questa parte, hanno deciso di aprire le porte dei propri locali, ospitando parrocchiani e non, per la notte di San Silvestro.

La tavola non diventa solo occasione per gustare cibi e bevande succulenti (le tradizionali lenticchie con zampone e l’uva, cibi considerati dalla tradizione di buon auspicio per l’anno che verrà, non mancano mai) ma anche momento di condivisione, di gioco e di allegria in compagnia degli invitati.

Il Capodanno in parrocchia, non è solo fraternità e accoglienza, soprattutto per le persone anziane e sole che hanno l’opportunità di trascorrere la serata in allegra compagnia, ma anche collaborazione, in quanto i volontari, oltre ad occuparsi dell’organizzazione e preparazione del cenone, offrono aiuto e supporto a tutti coloro che non possono o riescono a venire autonomamente alla cena.

La comunità seduta a tavola, in attesa del nuovo anno, condivide e degusta i diversi cibi preparati con eventuali confronti o scambi di ricette tra le signore che si sono cimentate nella preparazione delle diverse portate, respirando un clima di calore e di gioia, dati dal vivere serenamente e in tranquillità un momento di festa, con già la voglia di rivedersi al più presto.

Tale evento, unito a piccoli gesti di solidarietà e collaborazione, consente di rafforzare la comunità parrocchiale che diviene sempre più consapevole di essere un unico corpo unito da diverse membra che operano per un unico fine, quello di vivere con gioia e fraternità un momento di festa.

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