Unita-d'Italia-grZenit di Antonio Gaspari

Se vi chiedessero cosa ricordate di questo anno che è passato in Italia, molti risponderebbero di scandali, truffe, tasse, disoccupazione, atti cruenti di cronaca nera.

Pochi però sanno che a fronte delle cattive notizie ci sono moltissime buone notizie. Sono tante e tali da sommergere il tanto male che miete vittime ogni giorno.

Sul piano dell’orgoglio nazionale e della nostra tradizione scientifica abbiamo visto la prima donna italiana che ha raggiunto la stazione spaziale Internazionale. Si tratta di Samantha Cristoforetti, ingegnere meccanico, specializzata in scienze aereonautiche, capitano dell’Aeronautica Militare, pilota di aerei e astronauta, che parla cinque lingue tra cui il russo.

A maggio 2009 è stata selezionata come astronauta dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) come prima donna italiana e terza europea in assoluto, risultando tra le sei migliori di una selezione alla quale avevano preso parte 8.500 candidati.

Nel suo viaggio con permanenza per sei mesi nella Stazione Spaziale Internazionale Samantha ha portato con sé dieci progetti, prodotti e strumenti, messi a punto da università e aziende italiane.

Tra queste: una stampante 3D per produrre anche pezzi di ricambio nello spazio; una maglietta equipaggiata con sensori in grado di misurare il ritmo del cuore e del respiro durante il sonno; uno strumento che verifica lo stato delle ossa analizzando prelievi di saliva; un Cytospace per capire come la forza di gravità influisce sulle cellule umane, con la speranza di ricavare informazioni per nuove terapie per la cura dell’osteoporosi e del cancro.

A conferma della originalità italiana per la buona vita, la Cristoforetti ha portato con se anche una macchinetta del caffè, studiata e progettata per fornire la gustosa bevanda anche nella spazio, in mancanza di gravità.

Molti pensano che le nostre scuole sono un disastro e che è giusto lamentarsi degli insegnanti, pochi sanno che nella fase finale dell’equivalente del Nobel per i migliori professori del mondo ci sono arrivati due insegnanti italiani.

Tra i 50 finalisti del premio di un milione di dollari promosso dal Varkey Gems Foundation sono arrivati: la professoressa Daniela Boscolo, docente di un istituto tecnico della provincia di Rovigo, e il prof. Daniele Manni, docente di informatica all’Istituto tecnico Galilei-Costa elettronica di Lecce.

La Varkey Gems Foundation è espressione del gigante dell’istruzione Gems Education, con base a Dubai, segue e forma 142.000 studenti provenienti da 151 paesi, dispone di 11.000 tra docenti e personale scolastico.

Daniela Boscolo, insegna a studenti diversamente abili, ha rivoluzionato la didattica e introdotto una nuova modalità ottenendo risultati incredibili nel campo dell’inclusione sociale e nel lavoro.

Ha riscritto la Divina Commedia per un ragazzo autistico. Insieme ai suoi alunni e altri insegnanti ha sviluppato la collaborazione con un ristorante e cuochi professionisti, producendo un ricettario molto apprezzato.

Con il progetto “Al supermercato dell’integrazione” ha creato un vero e proprio supermercato all’interno della scuola, dove i ragazzi vanno a fare la spesa e insieme tengono la contabilità, gestiscono il magazzino, stanno alla cassa, curano tutte le fasi, dall’etichettatura allo stoccaggio.

Il programma per l’inclusione dei ragazzi diversamente abili italiano è stato citato fra i migliori cinque del mondo dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia di New York.

Il prof. Daniele Manni , insegna informatica impegnando i propri studenti in progetti che vanno, dall’inclusione sociale allo start up per imprese.

Ha promosso una cooperativa “Arianova” all’interno della scuola per far nascere piccole imprese in grado di autosostenersi.

I suoi alunni vincono in media 3-4 premi all’anno, e sono già 22 le nuove imprese nate dalle idee sviluppate dagli studenti.

Uno dei suoi alunni, a 16 anni, ha ideato e progettato una azienda informatica che noleggia server web, che è risultata tra le migliori imprese under 20 del mondo.

Nello lotta per contrastare l’epidemia di Ebola, l’Italia non ha solo contribuito con medici, personale sanitario e volontari che sono andati in Africa a salvare vite, ma anche nella ricerca dei farmaci e dei vaccini per fermare il pericoloso virus.

Un gruppo di ricercatori nei laboratori della Irbm Science Park di Pomezia ha prodotto un vaccino anti-Ebola.

Non si tratta di una soluzione definitiva, ma l’Organizzazione mondiale della Sanità ne ha già richiesto diecimila dosi.

In termini di salvataggio di vite umane, i Centri di Aiuto alla Vita (CAV) nel loro ultimo rapporto annuale parlano di 10.291 tra bambini e bambine scampati all’interruzione volontaria di gravidanza.

I volontari dei CAV hanno assistito complessivamente 35.875 donne in difficoltà. Di queste il 43% erano gestanti.

Enorme anche il numero di profughi salvati dalla Marina Militare, dalle forze dell’ordine e da tutti quelli che hanno collaborato nell’accoglienza e nella protezione degli immigrati che sono arrivati sulle coste italiane.

Il Ministro degli Interni, Angelino Alfano, ha detto che, nell’ambito del programma “Mare Nostrum”, oltre 91.000 persone sono state messe in salvo. Mentre sono stati arrestati 500 scafisti che speculavano sulla vita degli immigrati.

Una buona notizia è anche il record di pellegrini che vengono in Italia e a Roma in particolare per ascoltare e incontrare papa Francesco.

La Prefettura della Casa Pontificia ha comunicato che sono stati 5.916.800 i pellegrini che hanno partecipato agli incontri in Vaticano con papa Francesco. Un numero di pellegrini che nessun Papa precedente aveva mai raggiunto.

Solo nel giorno di Natale, all’Angelus, erano centomila i pellegrini che affollavano piazza san Pietro, un altro record del Pontefice che solo su Twitter ha 17 milioni di followers.

Certo la gioia per le buone notizie non può cancellare il dolore e la sofferenza delle cattive notizie, ma di certo alimentano la nostra speranza per un mondo migliore.

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