MessaIl parroco controlla un’ultima volta i paramenti sacri con il sagrestano. Il vice parroco ripassa, assieme ai chierichetti, i compiti affidati a ciascuno. Il coro, emozionato, scalda le voci. Intanto i fedeli affluiscono – tutti puntualmente in orario, almeno questa volta… – e prendono posto tra i banchi: davanti i bambini con le catechiste, subito dietro i giovani, le famiglie e il resto del “popolo di Dio”. Alle 11 in punto la liturgia ha inizio: “Nel nome del Padre, del Figlio…”.
Si ripete da 60 anni questa “strana”, e seguitissima, trasmissione tv. La Messa va in onda sulle frequenze Rai dal 10 gennaio 1954: l’esordio fu dalla chiesa di San Simpliciano a Milano, a una settimana dall’avvio ufficiale delle emissioni del canale nazionale. L’evento viene ricordato con la celebrazione eucaristica, presieduta da monsignor Nunzio Galantino, segretario generale Cei, di domenica 21 dicembre, sempre alle 11, dalla chiesa degli Artisti in Roma. Se ne parlerà anche con Lorena Bianchetti nel corso di “A sua immagine”, in onda dalle 10.30 su RaiUno.
La sacra liturgia è dunque una delle proposte consolidate, attese e più antiche del palinsesto tv, non solo in Italia. La prima Messa televisiva fu quella del Natale 1948 dalla cattedrale di Notre Dame a Parigi; poi ci fu l’esordio in Eurovisione e più avanti via satellite e, infine, via streaming. L’opportunità di portare l’Eucaristia direttamente nelle case con le nuove tecnologie comunicative maturò progressivamente nella Chiesa: dapprima contraria ai tempi della radio (per il rischio – per così dire – di mischiare il sacro col profano), poi attenta a cogliere le moderne opportunità, tanto che se ne discusse al Vaticano II e in altre occasioni successive.
E in questi 60 anni la Messa è andata in onda da migliaia di località: dalle grandi basiliche metropolitane alle meno note chiese di paese, dal Trentino alla Sicilia, dalle città storiche alle cappelle di ospedale, dai santuari mariani alle località turistiche. Preparate sempre con cura, partecipate dai parrocchiani, accolte nelle case di milioni di italiani che, per varie ragioni, non possono prendere parte alla celebrazione comunitaria, con in prima fila – per così dire – anziani e ammalati.
È il mistero della Parola che si fa carne, è la gioia della comunità che si ritrova attorno all’altare. La Messa, “fonte e culmine” della vita cristiana, valorizza la modernità e si presenta sugli schermi: il Vangelo percorre le strade della Palestina e tutte quelle altre in cui può incrociare le vite delle donne e degli uomini incarnati nella Storia. Del resto le vie del Signore sono infinite…

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