Padre CristinelliDi Fernando Palestini

DIOCESI – Sabato pomeriggio presso il salone dei Padri Sacramentini si è svolto un interessante incontro tra due culture, due religioni.
Padre Leopoldo Cristinelli
ha infatti invitato l’Imam d’Abruzzo Mustaphà Baztami per discutere insieme sul tema: “Misericordia e pace nell’Islam”: fede e storia, tensioni in atto e prospettive. Le due relazioni ed il dibattito che ne è seguito, moderato dal Dr. Giuseppe Romani ha messo in risalto i punti in comune tra le due religioni soprattutto per ciò che riguarda la misericordia di Dio che accoglie tutti quanti si rivolgono a Lui con il cuore puro e invita tutti gli uomini ad essere misericordiosi con gli altri fratelli.

Le differenze, e sono tante, rimangono soprattutto per quanto riguarda il rapporto col potere politico: nell’occidente la separazione tra la sfera religiosa e la sfera civile è oramai un dato acquisito mentre nell’oriente e soprattutto nei paesi islamici ancora troppo spesso il fondamentalismo religioso governa gli stati.
Confrontandosi comunque con la Bibbia ed il Corano, cercando le cose che ci uniscono piuttosto che quelle che ci dividono, pregando insieme come abbiamo fatto recitando il salmo finale sulla misericordia di Dio è possibile cominciare a gettare piccoli semi per far incontrare le persone e guardare i fratelli musulmani che vivono nel nostro paese con rispetto e non con diffidenza.
E’ lo stesso concetto espresso da Papa Francesco nell’Angelus di Domenica quando parlando dell’anniversario della caduta del muro di Berlino (venticinquesimo anno) ha ribadito con forza la necessità di favorire e ricercare sempre la cultura dell’incontro e che nei rapporti con le persone servono ponti e non muri.

Padre Leopoldo ha anche ripreso due documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II, il decreto Unitatis Redintegratio sull’unità delle confessioni cristiane e la dichiarazione Nostra Aetate sulle religioni non cristiane che riconobbero la presenza di “semi di verità” anche nelle altre Chiese cristiane e nelle altre confessioni religiose, rispettivamente. Il Concilio ha ribadito con forza che Cristo è la Verità e l’unica Via per giungere al Padre, ma si riconobbe il ruolo delle altre realtà religiose nel contribuire all’elevazione morale del genere umano.

“…..La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini………..La Chiesa guarda anche con stima i musulmani che adorano l’unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come vi si è sottomesso anche Abramo, a cui la fede islamica volentieri si riferisce. Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano tuttavia come profeta; onorano la sua madre vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione. Inoltre attendono il giorno del giudizio, quando Dio retribuirà tutti gli uomini risuscitati. Così pure hanno in stima la vita morale e rendono culto a Dio, soprattutto con la preghiera, le elemosine e il digiuno. Se, nel corso dei secoli, non pochi dissensi e inimicizie sono sorte tra cristiani e musulmani, il sacro Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e a esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme per tutti gli uomini la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà”.

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