SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Raffaella Milandri, ha presentato il suo ultimo libro “In Asia. Cronache per veri viaggiatori”. Terzo libro in soli tre anni dei suoi viaggi, in particolare fra i popoli indigeni della terra (“Io e i Pigmei” – Polaris, 2011, e “La mia Tribù” – Polaris 2013). Viaggiatrice solitaria la Milandri, per cui “viaggiare non significa visitare popoli, ma percepire l’animo dei popoli” e in particolare quei popoli indigeni per documentarne le discriminazioni e la violazione dei diritti umani. È stata tra i boscimani del Kahali, i Pigmei Bakà del Camerun, gli Innuit in Alaska e molti altri popoli. La sua personale scelta di viaggiare da sola, nei luoghi più ardui e remoti rispetto all’immaginario del viaggiare oggi, il suo impegno per la difesa dei diritti umani delle popolazioni indigene, hanno attirato l’attenzione televisiva e i suoi libri sono stati presentati al salone del libro di Torino.

Nel suo ultimo libro, presentato all’Auditorium di San Benedetto col Patrocinio del Comune organizzato da I Luoghi della Scrittura e dalla Bibliofila, a cui seguiranno ulteriori presentazioni a Acquaviva, a Ripa, a Centobuchi nei prossimi mesi, racconta il suo viaggio da Delhi alle foreste dell’Orissa. In un racconto che si dipana tra incontri e storie toccanti, di donne e bambini, imprevisti avventurosi, l’autrice-viaggiatrice presenta un’India lontana dai luoghi turistici e di grande problematicità, di cui l’informazione non ce da realmente conto. Ciò che Raffaella ha visto e ha raccontato è una realtà drammatica in cui i diritti vengono violati: la realtà di un multinazionale che ha aperto una miniera di bauxite e la lavorazione della stessa che porta solo inquinamento e neanche lavoro perché la maggior parte dei lavoratori non è locale. Le conseguenze della presenza di questo stabilimento sono grossi danni all’ecosistema: non si può più coltivare la terra, e malattie anche mortali per le persone. Una continua violazione dei diritti di queste popolazioni indigene espropriati dalle loro terre, dalle loro vite, ricattati sui medicinali, bisogna far conoscere ciò che succedi lì.

Raffaella è un’attivista dei diritti dei popoli indigeni e i suoi reportage, le sue fotografie, i racconti sono strumento di sensibilizzazione su tali problematiche sociali, dove interessi economici calpestano i diritti umani. Raccontare come presa di coscienza di ciò che veramente accade, per denunciare perchè “quando i diritti umani sono violati, siamo tutti in pericolo” conclude la Mlandri nel suo libro.

La scelta di viaggiare è un suo sogno che a un certo punto a deciso di seguire abbandonando l’abitudine certa del suo lavoro, partendo per i suoi viaggi solitari. La sua ormai consolidata esperienza si ritrova anche nella prima parte del libro dove annota consigli e raccomandazioni per un vero viaggiatore: informarsi prima di partire su usi e costume, avere un rapporto umano con i popoli visitati, pianificare aperti all’imprevisto. Un viaggiatore che ben si ritroverebbe nelle parole di Chesterton: Il viaggiatore vede quello che vede, il turista vede quello che è venuto a vedere.

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