Scuola formazione

Di Floriana Palestini

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La scuola di formazione teologica prosegue il suo anno accademico avviato il 10 ottobre presso i locali della parrocchia dei padri Sacramentini.
Nell’ultima lezione ci siamo mischiati a studenti e studentesse della scuola, per capire come procede il loro cammino.
Vi esponiamo in maniera sintetica un breve dibattito avuto con alcune studentesse del corso.

Quali tematiche avete affrontato finora?
La prima ora con padre Crocetti, bravissimo, affrontiamo la lettura della Sacra Bibbia; l’ultima volta abbiamo affrontato i temi della bioetica cominciando dalla storia di questa materia.
Se siamo qui tutti comunque è perché crediamo nella parola di Dio, e la conoscenza culturale.

Oggi che materie avete?
La prima ora abbiamo Crocetti, sacra scrittura; la seconda morale, la terza bioetica.
È stato come tornare sui banchi di scuola in modo diverso.
Le altre religioni, le sette, per portare via la nostra fede studiano tantissimo, perché sono obbligati, dopo noi non sappiamo rispondere ai “perché” e nemmeno sappiamo leggere la Bibbia.

Come hanno accolto gli amici o i parenti la notizia della sua partecipazione alla scuola?
Io mi sono trovata in crisi con mia madre, pensionata.
A un certo punto comincio a dire la gioia che provo nel venire qui e nell’ascoltare la parola di Dio, che sto conoscendo meglio.
Mia madre mi comincia a parlare di letterati, di filosofi che avevano la gioia nel vivere la natura al che io mi alzo e dico: “O è una bellissima favola o Dio esiste”, io sto facendo questo percorso perché voglio capire perché Dio esiste. Non lo capiremo mai perché Lui c’è.

Bioetica di cosa tratta?
Bioetica, bios vita, etos morale. È la morale della vita; parliamo del confrotno scienza-religione e discutiamo di tematiche attuali, ad esempio le fecondazioni artificiali. Si accendono molti dibattiti in questa materia.
L’etica della scienza e della tecnica guarda solo agli esperimenti, non all’uomo nella sua interezza: guardano solo ciò che interessa loro, non guardano al fine di ciò che stanno facendo.

Perché consiglierebbe ad un amico di partecipare?
Gli consiglierei di partecipare per approfondire, conoscere.
La Bibbia utilizza un linguaggio un po’ strano, ma parla di uomini e delle loro vite che non sono perfette che ci capire che Dio non ha cercato la perfezione in noi, ma il nostro cuore imperfetto. Cristo è venuto per aiutare l’uomo che vive nel peccato.

Ricordiamo che le lezioni si tengono il venerdì dalle ore 18:00 alle ore 21:00 e il corso ha la durata di tre anni; alla fine del quadrimestre ci sarà un colloquio tra il docente e l’allievo: non sarà un esame universitario ma una discussione in cui testare il modo in cui i concetti sono stati assimilati.

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