George Biagi

 

George Fabio Biagi, seconda linea delle Zebre di Parma e della Nazionale intervistato da Nicolas Abbrescia

PORTO D’ASCOLI – Nelson Mandela è stato un eroe del Novecento e della storia contemporanea. Un uomo, Nobel per la Pace nel 1993 che tanto ha fatto per il Sud Africa e per il Mondo. Un uomo che vedeva nello Sport non solo l’affermazione agonistica di un Paese, ma un veicolo di comprensione e rispetto reciproco.

Con questo intento il 5 novembre del 2014 resterà una data storica per la San Benedetto sportiva. non per il calcio o per la Tirreno-Adriatico, bensì per l’apertura dell’ennesimo spazio sportivo cittadino, stavolta dedicato ad uno sport duro quanto sinonimo di fraternità, composto da trenta agguerriti giocatori da due squadre da quindici. Stiamo parlando ovviamente del rugby, che ha contribuito positivamente alla storia della città.

Proprio a Mandela è stato intitolato il campo da rugby, ubicato nel cuore del quartiere Agraria e inaugurato nel primo pomeriggio. Tale inaugurazione ha rappresentato la prima “mèta” di una struttura che prossimamente vedrà la creazione di altri campi da gioco e di una tribuna.

Per questa prima “méta” hanno presenziato ospiti d’estrema importanza, capaci di catapultare l’attenzione di tutta la stampa locale e di tantissimi giovani rugbisti del futuro. Si tratta della nazionale italiana di rugby, prelevata temporaneamente dal ritiro presso l’hotel Smeraldo sul lungomare sambenedettese, alla vigilia del primo atto dei “Cariparma Test Match” in programma sabato 8 al Del Duca di Ascoli contro le isole Samoa

“Ho visto la gioia di questi ragazzi e dei loro allenatori”, così il Commissario Tecnico Jacques Brunel, che assieme ai giocatori Samuel Beliza, Simone Ragusi e George Biagi, hanno rappresentato la nazionale all’Agraria.

Ai nostri microfoni abbiamo intercettato George BiagiUn impegno durissimo, assolutamente da vincere, in un 2014/2015 di riscatto dalla brutta annata” sono state le sue, seconda linea classe 1985, sull’imminente incontro in quel di Ascoli.

L’evento ha avuto come principio il taglio del nastro da parte del sindaco Gaspari, per poi giungere a bordo campo per l’ascolto dell’inno di Mameli e per la cerimonia vera e propria, condotta dal collega di Radio Azzurra Sandro Benigni.

Molto entusiasta il Primo Cittadino, che da ex rugbista ha ricordato come è nato il rugby in città, nonché della grande forza di chi, a soli un anno e mezzo dalla posa della prima pietra, ha contribuito con tanta volontà a raggiungere questa prima mèta.

L’egida della benedizione è stata appannaggio del Parroco dell’Annunziata Don Gianni Croci, che ha ricordato l’esperienza rugbistica di tre sacerdoti della nostra Chiesa Truentina: Don Giorgio Carini, Don Andrea Spinozzi e Don Lele Quinzi.

A finire bevande, panini e frittura di pesce a volontà per tutti i presenti, in un vero e proprio “terzo tempo”.

L’inaugurazione del campo Nelson Mandela si è svolta in un ventoso e nuvoloso pomeriggio d’inizio novembre, ma proprio quando i ragazzi hanno posato assieme ai loro beniamini, un raggio di sole ha illuminato il campo, segnale che sono proprio questi ragazzi il raggio di sole indispensabile per far rimanere all’olimpo mondiale il movimento sportivo del nostro Paese.

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