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7.000 diodi per la Cappella Sistina

cappella sistinaDopo 3 anni di intensi studi, progetti, e lavori esecutivi, la Cappella Sistina è pronta a mostrarsi nel pieno splendore. “Saranno gli affreschi di Michelangelo e degli altri grandi pittori a ringraziarci per questi impianti”, ha dichiarato Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, ieri sera, di fronte alla stampa di tutto il mondo durante la visita in anteprima. Grazie ai lavori, la Cappella Sistina e le pitture saranno preservate non solo dal tempo, ma anche dal turismo di massa. “Il ricambio dell‘aria e il controllo degli inquinanti, così come la luce non eloquente permetteranno di apprezzare sia l‘interezza che i dettagli della Cappella”, ha osservato Paolucci. I lavori infatti avevano carattere di urgenza, se si considera che ogni anno la Cappella Sistina richiama un pubblico eterogeneo per età, formazione e credo religioso – nel 2013 i visitatori sono stati quasi 6 milioni – vedendo aumentare la propria popolarità, e con essa anche i rischi legati alla pressione antropica. Ma adesso sarà più semplice garantire la salute di questo luogo “intoccabile” e così delicato, grazie ai nuovi sistemi flessibili e intelligenti, realizzati dalle aziende Osram e Carrier. Infatti, gli affreschi della Cappella Sistina acquistano nuova vita grazie a un nuovo sistema di diodi luminosi, i led.

I I 7.000 diodi dell’installazione fanno sì che gli affreschi possano essere ammirati in modo nuovo: alcuni possono essere ora visti per la prima volta in tre dimensioni da una persona in piedi sul pavimento e tutti possono essere visti con maggiore dettaglio. Il nuovo sistema fa risparmiare il 60% dei costi energetici e delle emissioni e questa nuova tecnologia rallenta l’invecchiamento degli affreschi rispetto al sistema precedente. “La prima cosa è la climatizzazione degli interni – ha affermato Paolucci – che permette il preciso controllo della temperatura e dell’umidità, l’abbattimento degli inquinanti e dell’anidride carbonica in eccesso: tutto questo significa dare agli affreschi le migliori condizioni di ambiente, quindi di garantire la loro migliore salute nei secoli che verranno”. Rispetto all’impianto luci, Paolucci ha evidenziato che “nessuno aveva mai visto la Cappella Sistina così come adesso la vedranno tutti: è una luce ‘mesopica’, come la chiamano gli scienziati, cioè una luce totale e precisa allo stesso tempo, è una luce che permette di capire la Cappella Sistina nella sua interezza e ogni affresco in ogni più piccolo dettaglio”. Una luce che valorizzerà non solo gli affreschi di Michelangelo, ma anche quelli degli altri artisti. “Noi vogliamo far capire alla gente che la Sistina è tutto quello che vede e lo può vedere con questa luce”.  dell’installazione fanno sì che gli affreschi possano essere ammirati in modo nuovo: alcuni possono essere ora visti per la prima volta in tre dimensioni da una persona in piedi sul pavimento e tutti possono essere visti con maggiore dettaglio. Il nuovo sistema fa risparmiare il 60% dei costi energetici e delle emissioni e questa nuova tecnologia rallenta l’invecchiamento degli affreschi rispetto al sistema precedente. “La prima cosa è la climatizzazione degli interni – ha affermato Paolucci – che permette il preciso controllo della temperatura e dell’umidità, l’abbattimento degli inquinanti e dell’anidride carbonica in eccesso: tutto questo significa dare agli affreschi le migliori condizioni di ambiente, quindi di garantire la loro migliore salute nei secoli che verranno”. Rispetto all’impianto luci, Paolucci ha evidenziato che “nessuno aveva mai visto la Cappella Sistina così come adesso la vedranno tutti: è una luce ‘mesopica’, come la chiamano gli scienziati, cioè una luce totale e precisa allo stesso tempo, è una luce che permette di capire la Cappella Sistina nella sua interezza e ogni affresco in ogni più piccolo dettaglio”. Una luce che valorizzerà non solo gli affreschi di Michelangelo, ma anche quelli degli altri artisti. “Noi vogliamo far capire alla gente che la Sistina è tutto quello che vede e lo può vedere con questa luce”.