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A tu per tu con Don Patrizio Spina

 

Unitalsi (20)

 

Di Rossella Di Donato

DIOCESI – Pubblichiamo l’intervista a Don Patrizio Spina.

Don Patrizio o don Pat, come ti chiamano diversi ragazzi, parroco da quasi sei anni della parrocchia Sacro Cuore di Martinsicuro ,periferia della diocesi, confine tra due regioni, paese eterogeneo, multietnico, dove le parole “accoglienza”, “convivenza”, “inter/tran-culturale” si sentono dagli anni ’80 circa, come si inserisce la proposta parrocchiale in questo contesto?
Sono parroco a Martinsicuro dal gennaio 2008 e venivo dalla parrocchia di Castignano, una comunità che mi ha amato e che ho tanto amato.
Venendo a Martinsicuro la prima cosa che ho imparato e che sto ancora imparando è quella di mettermi in ascolto… devo imparare e devo lasciarmi raggiungere dalle diverse realtà che incontro quotidianamente.
Sono contento di essere a Martinsicuro perchè qui ho riconosciuto la grazia del Signore che opera nella piccolezza e nella povertà – non la mia, che non sono piccolo e non sono povero come vorrei essere … -delle situazioni e delle persone.

– Si riparte con un nuovo anno pastorale,novità,nuovi progetti per la comunità martinsicurese della tua parrocchia?
Ri-partiamo insieme! E’ quanto mi sto dicendo e dico alle diverse realtà che incontro: prima di tutto il gusto di ritrovarci insieme, nella condivisione e nel saper gioire gli uni con e per gli altri.
Stando insieme riusciamo a comprendere meglio i bisogni del territorio. Ad esempio dovrebbe partire tra ottobre e novembre un servizio di “dopo-scuola” per tutti , un aiuto allo studio e alla bellezza del conoscere. Partiamo con un progetto chiaro ma disposti anche a cambiare cammin facendo e questo non perchè non abbiamo chiaro quello che vogliamo ma perchè in periferia abbiamo capito che non conviene “stare immobili” sulle proprie posizioni.

E’ quello che facciamo con il nostro piccolo e microscopico centro di ascolto CARITAS che però serve una larga fetta della popolazione che versa nel bisogno: senza presunzione ma con tanta passione i nostri volontari spesso sono la prima spalla su cui piangere e le prime persone con cui gioire
Ripartiamo mettendo al centro di tutto la Parola di Dio: ogni giovedi sera ci ritroviamo per una semplice Lectio divina aperta a tutti e molto semplice, che tutti possono seguire e in comunione con la nostra Chiesa diocesana da metà ottobre inizieremo a vivere questa Lectio in ascolto della Prima Lettera ai Corinzi , che è il testo di riferimento dell’ultima lettera pastorale del nostro Vescovo Carlo.
E oltre a questo ovviamente gli incontri che in una parrocchia sono di routine… però vissuti nella condivisione

Il vescovo Carlo ti ha affidato l’incarico di vicario foraneo. Un impegno in più? Un servizio in più? Come lo stai vivendo?
Il Vescovo Carlo mi ha chiesto di essere Vicario nella nostra zona pastorale, la zona sud della nostra diocesi.
In realtà tutto ciò è dovuto ad uno scherzo da prete che i preti della nostra zona mi hanno fatto, perlomeno alcuni di essi che mi hanno voluto “eleggere” quale loro Vicario.
Non sono molto bravo in questo, dovrei essere più presente e più attento: mi frena il mio carattere introverso e forse anche timido, ma in ogni caso è bello poter sperimentare l’amicizia che tra preti cresce e nasce e con questa la collaborazione tra parrocchie… Si potrebbe e potremmo sicuramente fare di più e meglio.

Spero e prego di migliorare con il tempo …

Da qualche tempo ti vediamo affiancato da un confratello.Sappiamo che viene dalla Polonia,come mai in Italia e nella nostra diocesi?Parlaci un po’ di lui.
La presenza di don Lucasz è una benedizione per me.
Viviamo in casa e condividiamo i nostri progetti pastorali e c’è un bellissimo scambio di opinioni e vedute.
Riusciamo a pregare insieme in casa e a vivere la quotidianità della vita domestica con molta serenità.
Siamo diversi per indole e per carattere – e per chili ovviamente… nonchè per anni – ma cerchiamo di fare della nostra differenza un valore aggiunto. La difficoltà linguistica a volte la avvertiamo ma impariamo ad aspettare e a rispettare i tempi.
Lui ha una formazione teologica spirituale che mi affascina e mi stimola, è stato ordinato prete 4 anni fa mentre io il prossimo anno celebrerò il mio 25° di Ordinazione… non è banale ma riusciamo a venirci incontro e i nostri tempi sanno incontrarsi e ripeto, questo per me è una grande benedizione.
Imparo da lui e osservo il suo zelo e mi ricordo il tempo passato …e mi rimetto in cammino.
Lui è qui soprattutto per imparare l’italiano perchè – a Dio piacendo – nel 2015/2016 potrebbe andare a Roma a studiare Psicologia presso la Gregoriana e gli auguro di cuore di riuscire ad ottenere quello che in fondo è un suo desiderio legittimo. E nel frattempo al Sacro Cuore curerà tutto l’aspetto giovanile, visto che anche lui è giovane perchè ha solo 29 anni mentre io ne ho 54 e passa …

Come sono contento della presenza di don Giacomo, il “nonno ” della comunità – lui ha superato alla grande gli 80 …- : uomo forte e deciso che nei momenti di difficoltà e di non comprensione mi ha aiutato ad andare avanti o perlomeno a non fermarmi difronte al limite, mio o altrui… perchè si confida in Altro.
Lui è sempre presente e adesso con don Lucasz abbiamo formato una piccola comunità presbiterale… purtroppo don Giacomo non vive e non vuole mangiare con noi – non si fida della mia cucina!! – ma il poter condividere la mensa eucaristica e la bellezza del Sacerdozio è semplicemente stupendo

A Martinsicuro ho degli amici con i quali condivido un pezzo grosso della mia vita.
Mi reputo una persona baciata dalla Grazia di Dio … non merito tanto ma visto che questo è, Grazie a Dio!