DIOCESI – Sabato 27 settembre si è tenuta, presso la parrocchia Santa Maria della Marina di San Benedetto del Tronto, l’iniziativa annuale dell’ACR per la presentazione agli educatori delle guide 2014/2015 di riferimento e del loro uso, a cui è seguito un breve modulo di formazione della metodologia dell’ACR.

Erano presenti don Luigino Scarponi, assistente unitario, Adamo di Giacinti, presidente diocesano e don Gianluca Rosati, assistente ACR, che ha invitao tutti ad affidare l’anno che sta per iniziare, i ragazzi e le parrocchie della diocesi al Signore:”Oggi è presente tutta l’associazione, siamo qui per formarci e prepararci a dare un servizio sempre più bello e sempre più appassionato a tutta l’associazione”.

Don Gianluca Rosati ha invitato all’ascolto e alla riflessione sull’icona biblica di quest’anno, Marco 6,45-52, già spiegata da sr Gina durante la Giornata Unitaria di inizio anno associativo, domenica 14 settembre, presso l’Istituto Suore Teresiane di Ripatransone (Giornata Unitaria AC: chiamati ad evangelizzare): Coraggio sono io! è la frase che Gesù rivolge ai discepoli, quando li vede e li sente impauriti perché urlano, per invitarli non ad un coraggio temerario o imprudente ma al coraggio cristiano, cioè quello di chi sa che Lui c’è, che è qui per noi; il coraggio che ci viene dal suo amore che non ci abbandona mai nemmeno nei momenti più bui. “L’atteggiamento di Gesù – ha voluto sottolineare don Gianluca –  è un atteggiamento di compassione nei confronti degli uomini; Gesù ha compassione e allora guarisce gli ammalati, moltiplica i pani perché la gente ha fame, vede i discepoli nella fatica e interviene. Non è un Gesù senza sentimenti, distaccato da noi ma è un Gesù che ci guarda e si prende cura di noi anche nelle piccole difficoltà quotidiane. Allora anche noi, da educatori, non siamo quelli che si occupano dei ragazzi soltanto a catechismo, ma siamo quelli che hanno cura di loro e gli vogliono bene, siamo quelli che hanno voglia di trasmettere qualcosa di bello che noi a nostra volta abbiamo trovato e che ci è stato trasmesso. Dobbiamo impegnarci a cercare il linguaggio più adatto per farlo, interessarci a quello che interessa a loro affinché quello che diciamo possa passare a loro nel migliore dei modi. Marco dice che Gesù ordinò ai discepoli di salire sulla barca e precederlo sull’altra riva; l’obbedienza ad un ordine è importante, perché ci fa fare cose che non faremmo di nostra spontanea volontà: è l’obbedienza che, per esempio, ci fa dire di sì al parroco che ci manda ad un incontro per educatori, anche se non ne abbiamo voglia, perché il parroco sa che la nostra formazione è importante, perché senza di essa, cosa pretendiamo di dare ai ragazzi e ai bambini che ci vengono affidati? E’ l’obbedienza che ci fa dire di sì al parroco che ci chiede un servizio in parrocchia, perché ci conosce e capisce quali sono le nostre potenzialità e magari ci aiuta a scoprire che avevamo un talento che non sapevamo di avere e a metterlo a disposizione”.

A seguire c’è stata la presentazione, da parte di Lorenzo Felici, vice diocesano ACR, del cammino dell’anno e dei giochi presenti sul guidino. Giochi semplici e di facile realizzazione. Quest’anno i ragazzi verranno invitati a compiere un viaggio alla ricerca di se stessi e del perché hanno intrapreso questo cammino. Dovranno essere aiutati a scoprirsi discepoli per poi rispondere ad un’altra domanda: ci riesco? Riesco a fare tutte le cose che Gesù mi dice di fare? Realizzarsi significa accogliere un progetto di vita; per bambini e ragazzi realizzarsi è diventare grandi, conquistare la propria autonomia, misurandosi all’interno del gruppo e sarà compito degli educatori accompagnarli, in questo percorso, a guadagnare la propria autostima e libertà senza il timore di essere giudicati.

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