MatrimonioGli ultimi vent’anni della programmazione televisiva italiana ci hanno accompagnato per mano dentro il mondo immaginario delle ‘fiction’, con le loro narrazioni e finzioni sceniche tanto amate da gran parte dei telespettatori. Forse anche per questo, la pungente immagine adoperata da Papa Francesco nell’omelia di ieri, durante la celebrazione del matrimonio di venti coppie della diocesi di Roma, ha suscitato tanta attenzione e risonanza tra la gente, oltre che nei media. Anzitutto per il suo contenuto, “Il matrimonio è simbolo della vita, della vita reale, non è una “fiction!”. 
Proprio così, l’impegno matrimoniale non è una finzione, ma una realtà, una realtà da rendere concreta attraverso il reciproco dono di sé che gli sposi consapevolmente scelgono di attuare ogni giorno della loro vita. Per i credenti in particolare, il matrimonio “è sacramento dell’amore di Cristo e della Chiesa, un amore che trova nella Croce la sua verifica e la sua garanzia”, altro che fiction!
Ma questa sacrosanta verità è talmente evidente che non riguarda solo il matrimonio dei credenti, essa vale anche per il matrimonio civile, che laicamente sancisce il patto d’amore tra gli sposi nell’assunzione di doveri e diritti reciproci. E a ben guardare, fatte salve le sincere intenzioni della coppia, neanche la convivenza è una fiction. Anch’essa, infatti, pur nella parzialità e privatezza degli impegni assunti tra i conviventi, richiede comunque che il legame d’amore che l’ha originata si incarni quotidianamente in gesti di responsabilità reciproca. Insomma, decidere di donarsi la vita l’un l’altro per amore, fino alla forma piena e pubblica del matrimonio, è sempre realtà, non fiction.

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