AngelusDa Zenit

Ennesima settimana, questa, che si chiude con un bilancio impietoso a seguito dei conflitti disseminati in varie zone del pianeta. Con tono accorato e sguardo fermo, papa Francesco, al termine dell’Angelus di oggi, ha rivolto un nuovo accorato appello “a preservare nella preghiera le situazioni di tensione e di conflitto”, in particolare “in Medio Oriente e in Ucraina”.

Il Santo Padre si sofferma su quanto sta avvenendo in Iraq e in tutta l’area mediorientale. “Ho appreso con preoccupazione le notizie che giungono dalle Comunità cristiane a Mossul e in altre parti del Medio Oriente – afferma -, dove esse, sin dall’inizio del cristianesimo, hanno vissuto con i loro concittadini offrendo un significativo contributo al bene della società”. Tuttavia, “oggi sono perseguitati”. I “nostri fratelli – precisa il Papa – sono perseguitati”.

Il Papa ricorda ai fedeli che essi “sono cacciati via. Devono lasciare le loro case senza portare niente”. “Carissimi fratelli e sorelle tanto perseguitati – sospira il Pontefice – io so quanto soffrite, io so che siete spogliati di tutto. Sono con voi nella fede in Colui che ha vinto il male”. Rivolge quindi un invito: “E a voi qui in piazza e a tutti coloro che ci seguono dalla televisione invito a ricordarli nella preghiera”.

“Vi esorto – prosegue – a perseverare nella preghiera per le situazioni di tensione e di conflitto che persistono in diverse zone del mondo, specialmente in Medio Oriente e in Ucraina. Il Dio della pace susciti in tutti un autentico desiderio di dialogo e di riconciliazione. La violenza non si vince con la violenza. La violenza si vince con la pace!”.

Infine papa Francesco ha chiesto ai fedeli di fare qualche minuto di silenzio. Dopo di che, mentre la sua invocazione per la pace faceva già il giro del mondo, il Papa ha salutato i fedeli con la consueta richiesta a “pregare per me” e ha augurato “buona domenica e buon pranzo”.

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