Intervista TomaNella foto, Tommaso Paoletti intervistato da Nicolas Abbrescia

GROTTAMMARE – Dopo aver intervistato Pasquale Concetti, titolare dell’omonima e storica pizzeria, andiamo avanti di pochi metri e superando Piazza Fazzini, nei pressi della Chiesa di San Pio V, vi è Toma, un negozio di calzature particolarmente apprezzato in Diocesi con migliaia di contatti facebook e un bacino d’utenza che va oltre il territorio Piceno grazie al web 2.0.

Abbiamo intervistato Tommaso Paoletti, che assieme al fratello Maurizio ha fondato l’esercizio il 22 settembre del 2007.

Com’è nata questa vostra idea imprenditoriale?
La nostra idea nasce da una scommessa fatta da me e da mio fratello, circa l’inizio di una nuova attività riguardante il settore calzature che non aveva più un punto di riferimento a Grottammare. Abbiamo scelto di dare inizio all’avventura di Toma Calzature, scegliendo il nome Toma dalle iniziali mie Tommaso (TO) e di Maurizio (MA), quindi Toma Calzature.

Ma” di Maurizio, ma direi anche “Ma” di Marche, molte calzature che vendete sono marchigiane.
“Sì, facciamo attenzione anche a questo, all’origine della scarpa anche se preferiamo a volte scegliere da un punto di vista  del costo della scarpa e del rapporto qualità-prezzo, ma se riusciamo a trovare il connubio tra il rapporto qualità-prezzo e il territorio siamo ancora più contenti”.

Ci sono ricette per combattere questa crisi e raddrizzare questo tacco?
Le ricette non le ho io per risolvere questa situazione. Noi crediamo che alla base della sopravvivenza in questo periodo ci sia il rapporto tra il commerciante e il cliente. Puntiamo le nostre vendite molto sull’empatia del cliente, cercando di far essere il cliente molto a proprio agio durante la vendita e cercando di rendere felice un momento in cui vengono tirati fuori i soldi”.

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