Di Francesco Bonini
I sondaggi devono sempre essere presi con beneficio d’inventario. Eppure sui dati Ipsos, diffusi da Ballarò, sulla fiducia nelle istituzioni è utile soffermarsi. Indicano infatti quello che è stato definito un “exploit per la Chiesa cattolica”, che , nell’arco di poco più di un anno, passa dal 54 al 71%. E ritrova così il suo tradizionale secondo posto, dopo le forze dell’ordine, che a loro volta salgono dall’81 all’83%. Seguono a congrua distanza l’Unione europea e la magistratura, tra il 59 e il 57%. Per carità di patria non parliamo del risultato di partiti e banche, in coda all’apprezzamento degli italiani, con il 22%.
Exploit “prevedibile”, osservano i ricercatori, quello della Chiesa cattolica, “rinvigorita dalla presenza di Papa Francesco, vero e proprio catalizzatore di entusiasmi”. Certamente. Ma non si tratta solo di un effetto mediatico, quanto della conferma di una presenza. Il dato di confronto, quello di poco più di un anno fa, era infatti l’effetto di una serie di elementi, non ultima la pedofilia, che, rimbalzando in particolare degli Stati Uniti, sembravano condannare l’istituzione ecclesiale attraverso una sorta di effetto domino. Ma immediatamente sono seguiti i fatti: nel merito sono arrivate a piena esecuzione le decisioni prese dallo stesso Benedetto XVI e rinvigorite da Francesco, che hanno portato proprio in questi giorni alla riduzione allo stato laicale di un vescovo: vicende lontane dell’Italia, che tuttavia contano nel villaggio globale. Più ampiamente Francesco ha testimoniato, con le parole e soprattutto con le opere, la realtà di una Chiesa vicina a tutti, in particolare a coloro che soffrono. E in tanti, oggi, per un verso o per l’altro ci troviamo in questa condizione. È l’idea di una misericordia attiva, che non si limita a rassicurare e rasserenare, a lenire le ferite, a consolare, ma stimola concretamente ad attivare processi di cambiamento e di conversione. Per questo il grande consenso al pontificato di Francesco non è un fenomeno mediatico o un elemento di verticalizzazione, come si legge qua e là, ma, in forme perfettamente intellegibili al sistema mediatico, finisce con l’interpellare nel profondo, tutti e ciascuno. La gente che affluisce dal Papa, si sente invitata a camminare, una delle parole chiave di Francesco.
E questo in Italia, un paese dove il Papa è spontaneamente amato e seguito, è un riferimento naturale e immediato, ha rapidamente riattivato un processo, un percorso, una memoria buona di Chiesa di popolo, che ha riportato anche i dati dei sondaggi ai valori più tradizionali.
Avere fiducia nella Chiesa cattolica infatti non significa confidare in un’organizzazione o seguire un grande leader carismatico e trascinatore, quanto cogliere percorsi di vita buona. Dunque i dati pure positivi non possono rappresentare che uno stimolo: molto, molto c’è da fare, un processo di riarticolazione di fronte al nuovo, come il Papa stesso non si stanca di ripetere.

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