Articolo Alessandra Mastri, Foto Simone Incicco e Don Pierluigi Bartolomei

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è tenuta mercoledì 8 maggio la pedalata che ha portato i ragazzi dell’ITC a Loreto.
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All’inizio della celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Carlo a Loreto, presso il Santuario della Santa Casa, Sua Eccellenza ha affermato: “questa di oggi è stata un’occasione per trovarci insieme in una giornata che vuole essere di gioia e di felicità condivisa, come sempre dobbiamo contare su quello che di bello Lui ci dona, e dirgli grazie, chiedere l’aiuto che solo Lui ci può dare, quando il nostro egoismo, la nostra chiusura, ci portano, invece che a volerci bene, invece che a costruire delle belle amicizie, a chiuderci in noi stessi”.

Nell’omelia Il Vescovo Carlo invece si è soffermato sull’episodio della prima lettura dove i discepoli, durante il periodo delle persecuzioni contro i cristiani, lasciano Gerusalemme, perché hanno paura in quel momento, non vogliono che si faccia loro del male.
Una situazione davvero difficile della prima Chiesa.
Vescovo Carlo: “I discepoli non si scoraggiano, non vanno incontro alla persecuzione, si disperdono, ma non dimenticano Gesù, non hanno paura di testimoniare, dove vanno continuano a parlare, ad annunciare, Gesù, colui che era morto e che è risorto.
Questa situazione molto difficile, si tramuta addirittura in un momento felice, perché dove vanno annunciano Gesù.

Questo ci insegna che da qui possiamo trarre qualche insegnamento che vale per tutti; il primo è che questi discepoli, invece di fermarsi semplicemente a lamentarsi delle situazioni difficili, non si sono scoraggiati, mantengono la fiducia nel Signore. Invita i ragazzi a non scoraggiarsi mai,neanche nelle difficoltà che si incontreranno nella vita. Spiega che i discepoli non si scoraggiano perché sanno che Gesù non li abbandonerà, continuano a confermare la loro fede.

Non dobbiamo mai vergognarci di Gesù, perché se ci vergogniamo, vuol dire che ci vergogniamo di noi stessi, vuol dire che perdiamo qualcosa della nostra vita, vuol dire che perdiamo qualcosa di quello che noi siamo e non dobbiamo farcelo rubare da nessuno, non dobbiamo vergognarci neanche di fronte ai compagni, qualcuno forse non crede in Gesù, scelta sua, ma non per questo io devo vergognarmi, non per questo devo aver paura, questi discepoli fanno così, è da lì che viene la grandezza della Chiesa”;

Il Vescovo ha poi spiegato l’altro insegnamento da trarre da questo episodio: “credere vuol dire avere fiducia infinita nel Signore Gesù, una fiducia che non ci abbandonerà mai, e il Vangelo ci dice che non ci abbandonerà neppure di fronte alla morte, “Chi crede in me ha la vita eterna” dire che ha la vita eterna, vuol dire che Dio non si dimentica di noi neanche un po’; una frase bellissima della Bibbia dice: “anche se tua madre si dimenticasse di te, e una mamma non si dimentica mai di suo figlio, io non ti dimenticherò mai” e il Signore non si dimentica mai neanche di fronte alla morte, questa è la vita eterna, Dio non ha dimenticato Gesù, non si dimenticherà noi, mai, da qui nasce la nostra fiducia, la nostra fede, io non ho fiducia in uno che mi dimentica, non ho fiducia in uno che di fronte alle difficoltà dice “adesso tu ti arrangi, ti lascio lì, perché tu hai qualche difficoltà”, io non ho fiducia in una persona del genere.
Ho fiducia in Dio perché so che non mi abbandona mai, mi aiuta, non mi toglie le difficoltà, ma mi accompagna nelle difficoltà, mi aiuta a starci dentro, mi aiuta a risolverle, mi aiuta a trovare la strada”.

Poi il Vescovo si è rivolto agli studenti: “Ragazzi, anche voi abbiate fiducia nel Signore, sappiate che non vi abbandonerà mai, sappiate che su di lui potete sempre contare, così come possiamo contare,  siamo qui apposta in questo santuario, sulla mamma, Maria, che è stata sempre vicina agli apostoli, li ha confortati, li ha incoraggiati, li ha sostenuti in quei momenti che per loro erano molto difficili, assieme a Gesù abbiamo Maria che ci accompagna; e con queste due amicizie che ci accompagnano, guardate con tanta fiducia al futuro, chiederà tutto il vostro impegno, chiederà tante vostre fatiche, non abbiate paura della fatica, ma non perdete la fiducia , sappiate che potete contare su qualcuno che vi è vicino, questo è il Signore Gesù, per questo ci affidiamo a lui, per questo preghiamo, per questo non ci vergogniamo mai di Gesù di fronte al mondo perché sappiamo che lui è l’amico fedele”.

Alla conclusione della celebrazione, il Vescovo ha invocato la benedizione del Signore per la conclusione dell’anno scolastico, “ultima pedalata in salita” per gli studenti, su tutto l’istituto, dai docenti al personale, “perché sia sempre più una vera comunità, nel quale si lavora, si studia, ma soprattutto si vive bene“.

Dopo la celebrazione il Vescovo Carlo insieme agli studenti del quinto anno si è recato presso la Santa Casa e ha pregato insieme a loro.

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