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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Pubblichiamo la lettera del presidente del Comitato di quartiere Porto D’Ascoli Centro Elio Core

“Nella qualità di presidente del Comitato di quartiere di Porto D’Ascoli Centro, all’inizio del. mio mandato conferitomi dai cittadini, mi occupai del problema della sanità pubblica ospedaliera di San Benedetto del Tronto. Assunsi questa iniziativa per plurimi motivi.

Il primo perché cittadino e contribuente di questo territorio.
Il secondo perché consapevole della mancata riorganizzazione della sanità nel territorio Piceno.
Il terzo per difendere il diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione.
Il quarto perché conoscitore del problema presso il Nosocomio Sanbenedettese dopo molti anni di attività sanitaria come dipendente.

Oggi, meglio tardi che mai, dopo oltre due anni dal mio primo intervento, tutti sono consapevoli della gravità della situazione.

Una situazione che vede fortemente penalizzata la nostra struttura sanitaria in termini di personale medico e paramedico, di chiusura di reparti, di fondi insufficienti, di tecnologie avanzate per esami complessi, di accorpamenti di unità operative, di trasferimenti di importanti strutture in Provincia con disagi per gli utenti e con aggravi di costi economici per i famigliari.

Attese lunghissime per prenotazione di Tac, Risonanze Magnetiche, prenotazione di esami specialistici con tempi biblici.
Insomma una situazione da terzo mondo penalizzante e non degna di un paese civile ed integrato in Europa.

Più volte è stato ribadito che, pur in presenza di una necessaria riorganizzazione e razionalizzazione delle risorse, occorre procedere attraverso uno studio analitico delle esigenze del territorio che tenga conto di diversi fattori.

Ciò premesso, in riferimento al territorio sanbenedettese e per una intelligente riorganizzazione del sistema sanitario territoriale, non si può prescindere da alcuni fattori che insistono su di esso quali: la presenza della Statale 16, del Porto e della Cantieristica, dei Soccorsi a mare, dell’Autostrada, della Superstrada Ascoli Mare, della densità della popolazione, del Turismo, fonte di benessere e di occupazione lavorativa, che nella stagione estiva triplica la popolazione, della forte incidenza di traumi stradali.

Sono questi elementi che depongono per la presenza di reparti di emergenza: Ortopedia, Pronto Soccorso, Rianimazione, Neurochirurgia, Neonatologia, Cardiologia, Radiologia, Laboratorio Analisi e diagnostiche varie, in sostanza tutti quei reparti a vocazione emergenziale.

In questi giorni sono pervenuti nelle famiglie volantini redatti dai sindacati di categoria, allarmati per la pesantissima situazione sanitaria di sbando venutasi a creare nel Piceno e più esattamente nel nostro Ospedale.

Una iniziativa che come cittadino contribuente e fruitore del servizio sanitario mi vede in sintonia, che, peraltro, condivido ed apprezzo.

Partecipiamo attivamente alle iniziative dei Sindacati per difendere la nostra salute e quella delle future generazioni, per difendere un diritto sancito dalla Costituzione.

La salute è un bene primario irrinunciabile, non è merce trattabile e non conosce colori politici”.

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