Crocifissi

Di Laura Romagnoli

RIPATRANSONE – Al catechismo, i ragazzi artigiani della Croce In questo periodo di quaresima noi catechiste e catechisti di Ripatransone, delle parrocchie dei Santi Gregorio Magno e Niccolò e dei Santi Benigno e Michele Arcangelo, abbiamo invitato bambini e ragazzi che frequentano il catechismo – e che continuano a frequentarlo anche dopo la Cresima – a realizzare con le proprie mani una croce. La Croce, simbolo cristiano che ricorda il sacrificio di Gesù e la salvezza portata dalla sua passione e dalla sua morte, è emblema dell’amore di Dio, e proprio per questo anche segno di perdono, di sacrificio, di alleanza, di apertura ed accoglienza, metafora di congiunzione tra la terra e il cielo e abbraccio infinito per tutte le genti.
Questo è stato il punto da cui siamo partiti per sensibilizzare i nostri ragazzi e giovani all’osservazione della croce, farli riflettere sul suo elevato significato cristiano insieme con le famiglie ed invitarli a collaborare tra loro perché dessero libero spazio a inventiva e creatività personali.

Inizialmente l’invito è stato accolto con timidezza, ma dopo la presentazione delle opere dei primi coraggiosi ognuno si è attivato con entusiasmo: chi ha lavorato da solo, chi in gruppo, chi in parrocchia con le catechiste, chi con le proprie famiglie, che sono state parte attiva nel progetto, suggerendo spesso soluzioni preziose. È così che giorno dopo giorno sempre più ragazzi si sono messi all’opera e hanno presentato i propri lavori, con orgoglio e soddisfazione, alcuni firmandone più di uno. Le stanze della parrocchia si sono arricchite di tante croci, grandi e piccole, originali, impegnative o meno, colorate, fantasiose, spesso da interpretare attentamente, realizzate con tecniche disparate e materiali curiosamente raccolti e riutilizzati: carta, ferro, spago, lana, cera, nastri, piatti, fiammiferi, merletti, conchiglie, mollette, forchette o bottiglie.

Guardandole ci siamo chiesti: perché non esporre al pubblico tanta creatività e dare merito a ciascuno della propria creazione? Detto, fatto. Don Gian Luca, vice parroco della nostra parrocchia, ha approvato l’idea e ci ha proposto l’utilizzo della sala mons. Radicioni antistante al Duomo, così con il sollecito aiuto di un volontario la mattina della Domenica delle palme abbiamo aperto le porte ai visitatori.
Nel vedere in mostra i propri piccoli capolavori, gli stessi autori si sono compiaciuti e gioiosamente meravigliati del proprio estro, della copiosità del materiale (circa 80 croci) e della sua eterogeneità. Quel giorno, in poche ore, i visitatori sono stati un centinaio e tutti hanno trovato parole di apprezzamento per l’attività: una signora avrebbe voluto tornare per poter osservare tutto con più calma e attenzione, una catechista di Porto D’Ascoli ci ha chiesto se poteva riutilizzare l’idea, altri hanno persino domandato se le croci fossero in vendita.
Alcuni hanno lasciato un’offerta che sarà utilizzata per l’acquisto di materiale per le attività parrocchiali.

Nel registro delle firme tanti complimenti.

Anche noi diciamo bravi ai nostri ragazzi, e grazie, perché la mostra ha arricchito soprattutto noi.
L’esposizione rimarrà aperta la Domenica di Pasqua e Domenica 27 aprile, giorno della Festa della Madonna di San Giovanni. Invitiamo i lettori, credenti e non, a venirci a trovare: la croce, così come l’amore che essa rappresenta, appartiene a tutti.

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