COSSIGNANO – Domenica 16 marzo, presso la Sala delle Culture, si è svolto l’incontro finale del progetto “Anziani in movimento” realizzato dal team dell’Associazione “I Girasoli” onlus e finanziato dal C.S.V. Marche (Centro Servizi per il Volontariato). Nel corso dell’evento finale sono stati illustrati gli obiettivi perseguiti e gli anziani protagonisti hanno realizzato una drammatizzazione di vita quotidiana di un tempo, coinvolgendo anche gli alunni e i docenti della 4 e 5 della Scuola Primaria di Cossignano, per l’occasione invitati a partecipare all’iniziativa.

A tutti gli anziani partecipanti è stato consegnato un DVD per testimoniare l’esperienza progettuale vissuta insieme e un piccolo opuscolo di “buone prassi” del movimento e dell’alimentazione, realizzato con le indicazioni degli esperti e contenente una breve raccolta fotografica di ricordi del passato e dei laboratori realizzati.

Dall’analisi della struttura per età della popolazione di Cossignano al 1 gennaio 2013 (1006 abitanti per 392 famiglie con una media di componenti pari a 2,57) le proporzioni fra le diverse fasce di età “giovani 0-14 anni”, “adulti 15-64 anni” e “anziani 65 anni ed oltre”, risultano rispettivamente come segue: 112 (11,1%), 599 (50,6%), 295 (29,3%) per un’età media di 48,2 anni (media provinciale 44,9; media regionale 44,6; fonte tuttitalia.it).

Con tali cifre la comunità di Cossignano più vantare gli indici di vecchiaia e di dipendenza strutturale più importanti dell’Ambito Territoriale Sociale 21.
Infatti nel 2013 l’indice di vecchiaia, che rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione ovvero il rapporto percentuale tra il numero degli ultrassessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni, per il comune di Cossignano si attesta a 263,4 anziani ogni 100 giovani. Rispetto all’indice di dipendenza strutturale, che rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni), teoricamente a Cossignano nel 2013 si registrano 67,9 individui a carico, ogni 100 che lavorano. Gli indici della media provinciale si attestano rispettivamente su 182,7 e 56,3 mentre quella regionale su 172,5 e 57,4.

Al 31 dicembre 2013 su 1012 cossignaesi, 292 rappresentano la terza e la quarta età. Di questi ultrasessantacinque 112 hanno più di ottant’anni, 13 più di novant’anni compresa una centenaria.

Il tema dell’invecchiamento umano, pertanto, non può che rappresentare un argomento che suscita in ognuno, indipendentemente dall’età di ciascuno, un particolare interesse. Nelle persone anziane perché, sentendosi protagonisti di questa fase, sono incuriositi da ciò che viene via via studiato, scoperto e divulgato, e parimenti nei giovani, in quanto il numero di anziani presenti all’interno delle famiglie rende consapevoli ormai tutti, senza distinzione, che l’invecchiamento è un processo naturale e inevitabile della nostra esistenza.

Normalmente si distinguono due azioni ben definite nell’affrontare questa tematica. Una, volta ad affinare sempre più la ricerca e l’intervento medico e assistenziale; l’altra, volta a pianificare azioni di prevenzione per promuovere la salute della popolazione. Salute intesa non solo come assenza di malattia, ma come stato psico-fisico correlato con il benessere e con l’acquisizione di nuovi stili di vita attivi.

Rispetto a quest’ultima azione l’Amministrazione comunale si è impegnata, negli ultimi anni, a dar vita a delle iniziative volte a formare una vecchiaia cosciente, serena ed attiva, che dovrebbe iniziare precocemente con l’educazione scolastica e proseguire poi con piani mirati lungo tutto l’arco della vita.

“Anziani in movimento” rappresenta, dunque, uno dei progetti scelti dall’Amministrazione comunale, dopo la positiva esperienza dell’iniziativa “Il senso della nostra vita”, in quanto si propone come obiettivo di porre l’anziano al centro della comunità, di considerarlo una risorsa attiva, per riaffermare la propria voce e fare in modo che possa raccontare il proprio futuro.

Il progetto “Anziani in movimento” si è svolto a Cossignano nell’autunno 2013, con il supporto del referente della Pro Loco Cossinea Baldovino Mozzoni e del responsabile dell’Unità operativa dei servizi demografici e socio culturali di questo Comune, Gabriella Pieramici, attraverso una serie di incontri guidati dal counsellor Amedeo Angelozzi e dal chinesiologo Matteo Ciccalè, a cui hanno partecipato una buona parte dei “nati prima” cossignanesi e che attivamente hanno condiviso il Laboratorio del ricordo, il Laboratorio dell’alimentazione e il Laboratorio del movimento.

Laboratori finalizzati, secondo il progetto, al coinvolgimento degli anziani in attività ricreative per favorire lo scambio di esperienze e di problematiche, a favorire l’interazione tra i partecipanti, lo scambio di idee e di considerazioni, il confronto su problematiche comuni; per promuovere e tutelare la salute attraverso semplici attività psicomotorie e di educazione al proprio benessere e di educazione alimentare, con l’intento di trasferire ai partecipanti l’importanza dell’attenzione verso se stessi e la valorizzazione della propria persona; per migliorare la qualità di vita di ciascuno cercando di insegnare come recuperare il valore della persona, del vissuto e delle esperienze.

A ben vedere nell’antichità illustri pensatori come Cicerone, Seneca e Platone suggerivano già allora stili di vita consoni, come coltivare vari interessi e continuare a studiare, per contrastare efficacemente la perdita di efficienza mentale e fisica. Se per gli antichi si trattava ovviamente di semplici intuizioni scaturite probabilmente dall’osservazione attenta di alcuni casi particolari, oggi siamo in grado di affermare con certezza che la vecchiaia non comporta necessariamente un deterioramento irreversibile delle varie funzioni psichiche o fisiche che siano.

La certezza di queste affermazioni viene dalle nuove scienze (gerontologia, geratria, geragogia) che in questi ultimi anni hanno studiato e analizzato attraverso un rigoroso metodo scientifico gli aspetti cronologici, biologici, psicologici e sociali della vita dell’anziano tali da poter suggerire una serie di comportamenti che potranno, se non annullare completamente, quantomeno rallentare eventuali processi degenerativi.

Per questo, come fine ultimo, l’Amministrazione comunale propone di offrire i primi suggerimenti pratici per una buona vecchiaia, una vera e propria educazione ad invecchiare, come una sorta di profilassi dell’invecchiamento.

Partendo dalla stima che l’età biologica di un individuo dipenda per un 30% dal patrimonio genetico e per il restante 70% dalle abitudini, si consiglia a tutti gli anziani una sana alimentazione prima di tutto, una leggera attività fisica svolta con continuità, una vita sociale e relazionale ricca, il non cedere alla monotonia, ma ricercare nuovi obiettivi seppure minimi, tali da consentire il conseguimento di piccoli traguardi. Sono esempi pratici di ciò che si dovrebbe fare per dare anni alla vita.

Il Sindaco Roberto De Angelis, nel ringraziare tutti i 23 protagonisti aderenti ai laboratori, ha auspicato a tutti gli anziani di vivere bene e invecchiare in salute, ha raccomandato a tutti di essere anziani competenti e informati, di riconoscere ed utilizzare le occasioni culturali, di valorizzare la memoria tramite i propri ricordi, ascoltando quella degli altri, ricostruendo la storia dei mestieri, trasmettendola ai giovani come storia del proprio paese. Infine ha invitato tutti i presenti a condividere un patto di solidarietà tra le generazioni per una comunità sempre più solidale, che sappia convivere con le diversità, conoscerla e magari apprezzarla, che sappia essere rispettosa del prossimo oltre che della propria individualità, per costruire insieme un presente ed un avvenire migliore per tutti.

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