Papa Francesco

Da Zenit di Antonio Gaspari

“Per fare in modo che a nessuno manchi il pane, l’acqua, il vestito, la casa, il lavoro, la salute, bisogna che tutti ci riconosciamo figli del Padre che è nei cieli e quindi fratelli tra di noi, e ci comportiamo di conseguenza”. Lo ha detto papa Francesco, stamane, prima della preghiera dell’Angelus recitata in Piazza San Pietro a Roma.

Prendendo spunto dalla liturgia della domenica, in cui il profeta Isaia sottolinea che Dio non si dimentica mai dei suoi figli, il Pontefice ha esclamato: “Che bello è questo! Dio non si dimentica di noi, di ognuno di noi! Di ognuno di noi con nome e cognome. Ci ama e non si dimentica”.

Il Vangelo di Matteo (6,26.28-29) sottolinea che Dio non dimentica le sue creature, gli uccelli nel cielo, i gigli del campo. Eppure, ha aggiunto il Vescovo di Roma, “pensando a tante persone che vivono in condizioni precarie, o addirittura nella miseria” c’è la tentazione di credere che queste parole di Gesù potrebbero sembrare “astratte, se non illusorie”.

“In realtà – ha rilevato il Papa – ci ricordano che non si può servire a due padroni: Dio e la ricchezza. Finché ognuno cerca di accumulare per sé, non ci sarà mai giustizia”. “Se invece – ha aggiunto – confidando nella provvidenza di Dio, cerchiamo insieme il suo Regno, allora a nessuno mancherà il necessario per vivere dignitosamente”.

Per papa Francesco il problema è nel cuore che, occupato dalla brama di possedere, non lascia posto alla fede e si ‘svuota’ di Dio. “Se invece si lascia a Dio il posto che gli spetta – ha rimarcato il Pontefice – allora il suo amore conduce a condividere anche le ricchezze, a metterle al servizio di progetti di solidarietà e di sviluppo, come dimostrano tanti esempi, anche recenti, nella storia della Chiesa”.

E’ questo, secondo il Papa, il modo in cui “la Provvidenza di Dio passa attraverso il nostro servizio agli altri”: “Il sudario non ha tasche”, ha ricordato il Vescovo di Roma; e prima di arrivare” al cospetto di Dio” è meglio condividere, perché “noi portiamo in Cielo soltanto quello che abbiamo condiviso con gli altri”.

“E’ vero – ha riconosciuto il Pontefice – che la strada che Gesù indica può sembrare poco realistica rispetto alla mentalità comune e ai problemi della crisi economica”; tuttavia, “se ci si pensa bene, ci riporta alla giusta scala di valori”. Il Signore infatti ricorda nel Vangelo: “La vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?” (Mt 6,25).

Papa Bergoglio ha quindi concluso la sua catechesi invitando tutti a vivere con uno stile semplice e sobrio, con lo sguardo attento alle necessità dei fratelli più bisognosi, perché “la via per la pace è la fraternità: questo andare insieme, condividere le cose insieme”.

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