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Articolo di Janet Chiappini, foto di Simone Incicco

DIOCESI – Nella serata di ieri si è tenuta presso la parrocchia San Pio X la presentazione del sussidio della Quaresima 2014.
L’incontro è stato tenuto da don Gianni Croci che ha spiegato in breve le finalità e l’utilizzo del sussidio che sarà pronto e consegnato alle parrocchie a breve.
Don Gianni
ha posto l’accento sulla questione della conversione pastorale sottolineando che non possiamo più stare ad aspettare i ragazzi nel gruppo, bisogna che le persone escano dalla chiesa per andare a chiamare i ragazzi, a cercare nei posti dove i ragazzi sono, andare noi con altri ragazzi a cercare.
A tale proposito, punto di riferimento è il messaggio del Papa, il quale dice che dobbiamo essere annunciatori gioiosi, annunciatori che cercano di seguire e imitare Gesù andando verso i poveri e i peccatori, perché non sono i sani che hanno bisogno.
Bisogna percorrere nuove strade di evangelizzazione e promozione umana, non si può annunciare il Vangelo se non si promuove umanamente e promozione umana vuol dire tenere conto dell’uomo concreto qui ed ora, e così anche per i ragazzi e i giovani; la conversione pastorale deve andare a rivedere anche queste cose.
Importante è anche il concetto di spoliazione: la Quaresima è anche un tempo di carità, un tempo in cui dobbiamo imparare a diffidare “dall’elemosina che non costa che non duole” per ritornare a vivere esperienze che costano a noi e non agli altri, infatti la differenza tra i sommi sacerdoti e Gesù qual’è?
E’ che i sommi sacerdoti  mettevano pesanti fardelli sulle spalle degli altri ma non lo portavano loro mentre Gesù non ci leva il fardello ma se ne carica anche Lui con noi, e questo è quello che dovremmo fare tutti.

I due segni per questa Quaresima sono stati scelti prendendo spunto da un testo di don Tonino Bello e sono il bastone del pellegrino e la bisaccia del cercatore: “Se io fossi un contemporaneo di Gesù, se fossi uno degli Undici ai quali Gesù, nel giorno dell’Ascensione, nell’atto di congedarmi dai fratelli, sapete cosa avrai preso con me? Innanzitutto il bastone del pellegrino e poi la bisaccia del cercatore è […] E me ne andrei così per le strade del mondo, col carico di questi simboli intensi, non tanto come souvenir della mia esperienza con Cristo, quanto come segnalatori di un rapporto nuovo da instaurare con tutti gli abitanti, non solo della Giudea e della Samaria, non solo dell’Europa, ma di tutto il mondo: fino agli estremi confini della terra”. Sono segni che richiamano all’essenzialità; il bastone perché non siamo così forti e abbiamo bisogno di appoggiarci, e la bisaccia invece rappresenta ciò che è, appunto, essenziale, ciò che dobbiamo portare agli altri. L’essenziale.

L’obiettivo principale di questo periodo quaresimale è preparare la Pasqua: andare fino alla fine delle strade, chiamare buoni e cattivi e riempire la sala dei commensali per la festa di Pasqua, affinché sia veramente una festa, dove la sala non sia vuota ma con le persone che hanno risposto all’invito. Nelle cinque domeniche da animare c’è sempre il riferimento all’andare, al camminare.
Nella prima domenica di quaresima c’è il deserto, “… fu condotto dallo spirito nel deserto” e anche noi siamo chiamati ad andare in quello che Papa Benedetto XVI chiama un mondo desertificato, in questa prima domenica si presenta il segno della bisaccia, la bisaccia dei sacramenti, come l’ha definita il Vescovo, dove mettere i rifornimenti che la Chiesa ci dà; il tema sarà quello della ricerca.
Nella seconda domenica c’è il viaggio verso il monte Tabor “… li condusse… su un alto monte” e quindi, per noi, questo cammino non è solo verso gli altri ma anche verso il Signore, in questa seconda domenica si presentrà il bastone e si consegna il Simbolo apostolico; si suggerisce in queste domeniche quaresimali di recitare il Simbolo apostolico. Il tema sarà la contemplazione.
Le restanti tre domeniche successive saranno guidate dal tema dell’invito alla Pasqua;
Nella terza domenica, il Vangelo sarà quello della samaritana “…andò in città e disse alla gente”; come impegno saremo chiamati a consegnare un invito da portare ad una famiglia e a riscoprire il Battesimo .
Nella quarta domenica che è quella del cieco nato “…passando vide un uomo cieco dalla nascita”, saremo chiamati a portare l’invito ai malati, a quelli che vivono un motivo di sofferenza che non è sempre di tristezza.
Nella quinta domenica che è quella della resurrezione di Lazzaro “Andiamo di nuovo in Giudea” saremo chiamati, infine, a portare l’invito ai giovani.

A livello diocesano si è pensato di fare le Stazioni Quaresimali nelle 5 vicarie della diocesi per far ritrovare le parrocchie della stessa zona insieme.
Ogni vicaria tratterà un tema che ha come centro una periferia.
Il primo venerdì di Quaresima si terrà nella vicaria S. Maria di Montesanto, a Sant’Egidio alla Vibrata, dove la periferia sarà la piazza dei giovani, ci sarà un ritrovo in un luogo periferico un cammino fino alla chiesa dove il Vescovo spezzerà la Parola di Dio e un testimone parlerà.
Il secondo venerdì si terrà nella vicaria di San Giacomo della Marca, a Martinsicuro dove la periferia sarà il quartiere multietnico.
Il terzo venerdì sarà nella vicaria di P. Giovanni dello Spirito Santo, a San Benedetto del Tronto, dove la periferia sarà la scuola.
Il quarto venerdì sarà nella vicaria Madonna di San Giovanni, a Grottammare dove le periferie saranno i confini del mondo, con una preghiera per i missionari martiri.
Il quinto venerdì si terrà nella vicaria di B. Maria Assunta Pallotta, a Patrignone, dove l’ultima periferia da cui si partirà sarà la salvaguardia del creato.

A conclusione di questo intenso cammino quaresimale ci sarà la GMG diocesana che si terrà il Mercoledì Santo.
Questa sera incontro di presentazione sarà a Montalto Marche alle ore 21.00 presso l’ex seminario.

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