ASCOLI PICENO – Nel pomeriggio di ieri, 23 febbraio, circa un centinaio di persone si sono ritrovate in Piazza del Popolo, Ascoli Piceno, per partecipare alla veglia organizzata da Le Sentinelle in Piedi, un coordinamento nazionale nato nello scorso agosto 2013 a Brescia, che si ispira ai Veilleurs, un movimento di contestazione pacifico francese. Lo scopo della manifestazione è stato quello di vegliare per difendere la libertà di opinione minacciata dal ddl Scalfarotto, presentato per fermare atti di discriminazione nei confronti di persone omosessuali, ma che in realtà ha delle conseguenze gravissime sulle libertà fondamentali dell’uomo, in quanto impedisce il libero esercizio della libertà di pensiero. Al momento di iniziare la veglia, Katia de Vecchis, tra gli organizzatori spiega il significato della manifestazione:”Le Sentinelle in Piedi propongono un tipo di veglia silenziosa, come mobilitazione attraverso la quale i cittadini prendono posizione in difesa della famiglia, della libertà di opinione e della libertà di educazione. E’ un movimento aconfessionale, raccoglie atei, cristiani, a volte musulmani e in un caso anche mormoni, non prende le parti di nessuno, perché non è una questione di confessione religiosa ma una questione di ragione, una questione civile, della società che uno vuole e di quello che un cittadino chiede allo Stato come tutela per sé. Il ddl Scalfarotto, questa famosa legge sul reato di omofobia, che è passato al Senato, viene messo in discussione per i seguenti motivi: innanzitutto in esso non è definito che cosa sia omofobia, quindi un qualsiasi giudice potrebbe, a propria discrezione, dichiarare che un soggetto, un cittadino, può essere condannato senza che il condannato sappia preventivamente di quale colpa venga accusato. Seconda cosa, questo tipo di ddl prevede una serie di norme e tutele speciali per la fascia debole degli omosessuali, perché essa viene ritenuta altamente discriminata in Italia, ma se vediamo i dati, in realtà, non è un campanello d’allarme, c’è piuttosto l’emergenza lavoro o l’emergenza della legge elettorale. C’è già una legge che tutela le minoranze in genere a prescindere dal sesso e dalle condizioni personali, come prevede del resto la Costituzione, per cui questo ddl tratterebbe di un’elezione particolare rivolta a questa sfera di persone“.

Praticamente, secondo il ddl Scalfarotto, è considerato omofobo chiunque affermi pubblicamente che la famiglia naturale è fondata sull’unione tra uomo e donna, o chiunque si esprima pubblicamente come contrario al matrimonio tra le persone dello stesso sesso e alle adozioni. Soltanto esprimendo la propria opinione, con questo disegno di legge si rischia di essere denunciati e di finire in carcere.

“Noi vegliamo in piedi – ha continuato Katia de Vecchis – in silenzio, leggendo un libro, tutti rivolti nella stessa direzione verso un futuro di speranza, vegliamo per informare la gente in merito a questa questione perché c’è un silenzio generale dei mass media, troviamo dei trafiletti su Avvenire o su altri giornali che comunque hanno persone, anche di un certo spessore, interessate al fenomeno, come ad esempio Gianfranco Amato che parla di questo ddl. Non è un tipo di evento che vuole porsi contro qualcuno, è piuttosto la possibilità che noi ci diamo per riaffermare quella che è la nostra esperienza di famiglia, la nostra esperienza di educazione dei figli e l’esperienza di libertà che noi desideriamo che continui ad esserci in Italia senza sentirci accusati di omofobia perché riteniamo che la famiglia sia fondata sull’unione tra un uomo e una donna o perché affermiamo che i figli debbano avere un papà e una mamma”.

Gli aderenti alla veglia appartenevano a gruppi come Comunione e Liberazione, Compagnia dei Tipi Loschi, Movimento in Direzione Cristiana di Paolantonio di Sant’Egidio alla Vibrata, FUCI e alcune persone invitate da amici. Le Sentinelle in Piedi sono state raggiunte dal sindaco di Ascoli, Guido Castelli, che ha apprezzato la bella iniziativa, il coraggio di manifestare e ha detto che Le Sentinelle in Piedi saranno sempre le benvenute.

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