GROTTAMMARE – Non sono ancora le 3.00 di venerdì 7 febbraio quando i 37 pellegrini radunati davanti alla Chiesa di San Pio V sono pronti per partire con l’autobus che li porterà a Roma per imbarcarsi sull’aereo per la Terra santa.

Abbiamo chiesto ad alcuni di loro cosa li abbia spinti a partire:

Don Giovanni “La Terra Santa rafforza la fede. Sono grato al Signore perché questo desidero l’ho trasmesso a tante persone che mi stanno accompagnando in questo per me nono pellegrinaggio.. Sarà una settimana di intensa per tutti noi. Portiamo con noi le nostre famiglie e le nostre comunità cristiane.

Bruno “Sono partito per cercare di maturare la mia fede, per pregare per me e per miei cari in cielo. Dicono che sia molto intenso e quest’anno ho voluto viverlo”.

Gabriele “Per ritornare nei luoghi visitati da Gesù”.

Aureliano: “Per ascoltare di nuovo il messaggio della Parola”

Giuseppina: “Torno in Terra Santa per la 4 volta e ogni pellegrinaggio è un esperienza nuova che mi arricchisce e mi fa crescere.”

Siamo atterrati a Telaviv alle 14.40 e dopo esserci incontrati con la nostra guida Don Rastislav ci siamo traferiti ad Eilat attraverso il bel deserto del Neghev.

Siamo passati senza fermarci sull’osservatorio di Sde boker dove si trova il kibbutz che fu di David Ben Gurion, il fondatore dello stato di Israele.

Da qui abbiamo potuto osservare un bellissimo panorama sul deserto di Zin, sguardo che ci ha aiutato a comprendere meglio come leggere la Bibbia attraverso la geografia di questa terra.

In bus siamo poi giunti nei pressi di Mizpe Ramon e abbiamo potuto ammirare il tramonto sul deserto dove abbiamo anche cenato.

Siamo poi ripartiti percorrendo la strada numero 40 e siamo giunti dopo dodici ore di viaggio al nostro albergo ad Eilat dove ci siamo sistemati.

Eliat è una città bellissima che poco rientra con la spiritualità dei luoghi della Terra Santa ma è un punto di passaggio per il nostro obbiettivo di domani: Petra.Un saluto da eilat alla diocesi da tutti i pellegrini

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