Papa e Kiko

Immagine tratta da http://www.camminoneocatecumenale.it/

Tre “semplici raccomandazioni, a nome della Chiesa, nostra Madre”.

A proporlo è stato il Papa, nell’udienza concessa oggi al Cammino neocatecumenale. La prima: “Avere la massima cura per costruire e conservare la comunione all’interno delle Chiese particolari nelle quali andrete ad operare”.
“Il Cammino – ha detto il Papa – ha un proprio carisma, una propria dinamica, un dono che come tutti i doni dello Spirito ha una profonda dimensione ecclesiale”. Questo significa, ha spiegato, “mettersi in ascolto della vita delle Chiese nelle quali i vostri responsabili vi inviano, a valorizzarne le ricchezze, a soffrire per le debolezze se necessario, e a camminare insieme, come unico gregge, sotto la guida dei Pastori delle Chiese locali”.
“La comunione è essenziale”, ha ammonito il Papa: “A volte può essere meglio rinunciare a vivere in tutti i dettagli ciò che il vostro itinerario esigerebbe, pur di garantire l’unità tra i fratelli che formano l’unica comunità ecclesiale, della quale dovete sempre sentirvi parte”.
“Dovunque andiate, vi farà bene pensare che lo Spirito di Dio arriva sempre prima di noi”.
Il Papa ha poi ricordato che “il Signore sempre ci precede! Anche nei posti più lontani, anche nelle culture più diverse, Dio sparge dovunque i semi del suo Verbo”.
Di qui la necessità di “una speciale attenzione al contesto culturale nel quale voi famiglie andrete ad operare: si tratta di un ambiente spesso molto differente da quello da cui provenite”.
“Molti di voi faranno la fatica di imparare la lingua locale, a volte difficile, e questo sforzo è apprezzabile”, ha detto il Papa, secondo il quale “tanto più importante sarà il vostro impegno ad ‘imparare’ le culture che incontrerete, sapendo riconoscere il bisogno di Vangelo che è presente ovunque, ma anche quell’azione che lo Spirito Santo ha compiuto nella vita e nella storia di ogni popolo”.

“Vi incoraggio a portare dovunque, anche negli ambienti più scristianizzati, specialmente nelle periferie esistenziali, il Vangelo di Gesù Cristo”.
Si è concluso con questo invito il discorso che il Papa ha rivolto ai neocatecumenali, ricevuti oggi in udienza. Durante l’incontro, il Santo Padre ha inviato 450 famiglie in missione: 174 faranno parte delle 40 nuove “missio ad gentes” che verranno aggiunte alle 52 già esistenti. “Evangelizzate con amore, portate a tutti l’amore di Dio”, ha detto loro sollecitandoli ad essere “missionari zelanti e gioiosi”: “Dite a quanti incontrerete sulle strade della vostra missione che Dio ama l’uomo così com’è, anche con i suoi limiti, con i suoi sbagli, con i suoi peccati”. “Siate messaggeri e testimoni dell’infinita bontà e dell’inesauribile misericordia del Padre”, l’esortazione del Papa, che all’inizio del suo discoro ha ringraziato in modo “speciale” le famiglie “che si recheranno in diverse parti del mondo per annunciare e testimoniare il Vangelo”.
“La Chiesa vi è grata per la vostra generosità”, ha esclamato Papa Francesco, ringraziando le famiglie neocatecumenali “per tutto quello che fate nella Chiesa e nel mondo”.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *