Intervista a Rosati

GROTTAMMARE – L’edizione del decennale del presepe Vivente è stata una delle più riuscite della storia. Un grande successo e una vetrina unica, come quella del vecchio incasato di Grottammare, che è stata immortalata anche dalle telecamere di RAI Marche, grazie a Giuseppe Buscemi e a Sandro Scalella.

Tantissima gente ha riempito il chilometro del Presepe Vivente. Queste immagini si riferiscono alla giornata inaugurale, alla presenza del nostro Vescovo Gestori e delle autorità comunali. Abbiamo intervistato il presidente dell’Associazione “Presepe Vivente”, Fabrizio Rosati, di professione autista di scuolabus, ecco le sue parole.

Fabrizio, raccontaci in sintesi questi dieci anni di capolavori.
“Prima di tutto vorrei fare un piccolo appunto. Io non ho creato nulla, ABBIAMO CREATO, un gruppo di persone, ci siamo radunati e ho buttato giù l’idea. Poi questo gruppo mi ha seguito, ognuno ha avuto la sua parte, sta avendo la sua parte, dagli operai di manovalanza ai personaggi artistici di alto livello e durante il percorso si possono notare delle opere che non tutti sanno fare, perciò è venuta questa idea.

Una passione nata da bambino?
“Io mi ricordo con mio nonno che facevo il presepe statico a casa, lui con la creta faceva le statuine e io mi divertivo a muovere, a vedere le varie scene e le situazioni. La passione è andata avanti e poi diventato maggiorenne, una volta preso la patente, ho iniziato a vedere i presepi viventi dentro e fuori la regione e avendo in mente il nostro vecchio incasato che è un presepe senza figuranti, ho pensato che bastava metterli e di creare le scene e i mestieri di una volta e così il presepe è fatto”.

Tra le varie scene, qual è quella che ti affezione di più?
“Forse perché sono nato a Grottammare e sono vissuto sempre in acqua. A me la scena dei pescatori, le retare… se ci fai caso, un anno abbiamo avuto un lago largo cinquanta metri e anche quest’anno la piccola scena del laghetto con la sua caduta d’acqua e i pescatori sono il simbolo di Grottammare”.

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