antonio de meo

MARTINSICURO – Lo scorso 30 dicembre il piccolo sacrario allestito in memoria di Antonio De Meo, il giovane marchigiano assassinato da una gang di rom nell’agosto del 2009, è stato barbaramente profanato da ignoti.
A fare la triste scoperta è stata mamma Lucia che si dice devastata dall’accaduto. “Mi addolora il fatto che non si rispetti la memoria di mio figlio e il nostro dolore” – ha dichirato Lucia Di Virgilio, madre del giovane.

Come d’abitudine, Lucia si era recata sul luogo della morte di Antonio per recare dei fiori in ricordo del compianto figlio. Lunedì scorso quei fiori erano stati scaraventati a terra e sparpagliati ovunque e la foto del giovane Antonio era stata bruciata. Lucia ha provveduto ha sostituire l’immagine distrutta del figlio con una nuova foto.

Antonio De Meo (Castel di Lama), venne ucciso a calci e pugni da tre rom, due dei quali minorenni all’epoca dei fatti. Il giovane aveva appena finito il turno serale nell’hotel di Villa Rosa dove lavorava. Nel retro dell’albergo venne consumato l’omicidio ad opera della banda criminale. Il motivo della lite fu una bici rubata: i tre rom si rifiutarono di restituire il mezzo di proprietà di Antonio al giovane che lo reclamava di diritto.
L’errore fu fatale: la banda aggredì selvaggiamente Antonio, che morì tragicamente all’età di 23 anni.

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