umberto silenzi caritas

DIOCESIDon Umberto Silenzi è il responsabile diocesano della Caritas, una realtà molto importante nel territorio, volta ad aiutare chi soffre e chi è in difficoltà in ogni angolo del mondo. Siamo andati a intervistarlo nel corso della cena svoltasi alla presenza del nostro Vescovo Gestori il 20 dicembre.

Don Umberto, in questo 2013 ha assistito in prima persona al dramma nelle Filippine. Qual è stata la Sua testimonianza da quei luoghi feriti dal terremoto e dall’alluvione?
“Sono tornato i primi di novembre, proprio per il terremoto. Qui in Italia del terremoto non se ne parlava assolutamente. Un terremoto terribile, 2700 scosse, la prima di magnitudo 7.2. Mi ricordo che l’Aquila era di 5.9. 7.2. con l’epicentro sotto i piedi, sapete? Ed è stata una cosa terribile, la fine del mondo, cinquanta chiese distrutte, cinquanta chiese della dominazione spagnola risalenti al 1700 e al 1800 sono diventate briciole. Duecento persone sono morte con il terremoto, poi è arrivata la tempesta, io la chiamo tsunami, perché si è alzata un onda di 18 metri che ha distrutto la città di Tacoblan e ha fatto cinque/seimila morti. Non ci dimentichiamo che prima c’era stato un terremoto e a Baule dove noi avevamo, insieme alle suore teresiane, creato uno studio medico, una casa d’accoglienza, un ambulatorio odontotecnico, a favore dei poveri.del territorio, è stato distrutto quasi tutto. Abbiamo quantificato quasi 80000 € di danni”.

2013, anno di Crisi, sempre più persone ricorrono alla Caritas, quali sono i servizi?
“I servizi sono molteplici, dalla mensa al vestiario, i viveri. Una moltitudine di servizi che servono ad alleggerire la borsa delle famiglie, perché andare da un medico e fare una visita costa dai 100 € in su. Qui ci sono tantissimi medici che offrono le loro prestazioni gratuite. Abbiamo un laboratorio odontoiatrico che funziona benissimo; ci sono otto medici dentisti tutte le settimane. Abbiamo una convenzione con l’istituto professionale.
Ora hanno certificato le protesi mobili e i nostri medici hanno cominciato a metterle ai pazienti, che vengono dalla mensa e vengono filtrati dal centro d’ascolto. Penso che sia una cosa bellissima questa, perché noi gli diamo da mangiare e non hanno i denti per masticare”.

Abbiamo di recente realizzato un video sui nuovi locali della Caritas. Può spiegarci in cosa consistono?
“I nuovi servizi che abbiamo ricavato (clicca qui per rivedere il servizio), il centro d’ascolto, lo sportello lavoro, l’ufficio legale, li abbiamo radunati in un unico ambiente dove le persone si possono sentire più a loro agio e piccoli salotti dove possono esporre le loro problematiche. Dove c’era il centro d’ascolto prima, abbiamo fatto (noi non facciamo né emporio né distribuzione di viveri – precisa Silenzi -, ndr.) e creato un centro di condivisione di viveri, perché condividiamo tutto quello che noi abbiamo. Non vogliamo distribuire e non vogliamo nemmeno vendere chissà che cosa. Quello che ci arriva lo condividiamo gratuitamente con tutti i poveri. Certo, fare la carità è sempre difficile, cerchiamo di arrivare in fondo, anche se è difficile andare nelle povertà. Di conseguenza, abbiamo dei filtri, abbiamo due centri d’ascolto: uno per le emergenze per la dignità della persona e uno per le emergenze per i problemi familiari. E questa è la cosa più importante.

Prima di questo Natale è accaduto un fatto molto importante a Bruxelles che Le ha dato tanta emozione, ce lo può raccontare?
“Mi sono incontrato con un ragazzo Senegalese di undici anni, il fratello è morto due anni fa. Ha una malattia degenerativa all’osso, sta con le stampelle. L’ho incontrato a Bruxelles, siamo andati a Roma, l’ho portato qui. Il dottor Romani ha già preso appuntamento al Gaslini (l’ospedale pediatrico di Genova, ndr.) per le cure e le operazioni e speriamo di salvare la vita almeno di questo ragazzo. Penso che sia il più bel regalo di Natale che possiamo ricevere come Caritas. Stasera gli abbiamo fatto festa, affinché possa riconquistare la salute e tornare a giocare con gli altri ragazzi. E’ uno e ce ne sono tanti, ma è un segno che la Caritas vuol dare attraverso i medici e attraverso tante persone”.

In conclusione, auguriamo un felice 2014 alla Caritas nella sua interezza, da parte della Redazione.

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2 commenti

  • Anna Stacciarini
    20/06/2014 alle 08:37

    Salve, sono un avvocato, leggendo questo articolo ho sentito il bisogno di dare un piccolo contributo, mettendo a servizio di chi ha necessità l'esperienza professionale che ho acquisito. Ho letto di un ufficio legale, se avete bisogno potete contattarmi all'indirizzo email che ho lasciato.

  • Leandro Diletti
    18/04/2021 alle 09:37

    Carissimo, Ho inserito il commento al mio libro Ashaswili di Nicoletta nel mio sito web su "Contemplazione"

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