Giorgi

REGIONE MARCHE – “L’Agenda digitale rappresenta una grande opportunità di crescita per consentire alle Marche di affrontare, da protagoniste, le nuove sfide che la rivoluzione informatica propone a tutte le comunità”. Lo ha affermato l’assessore alle Reti Itc, Paola Giorgi, in apertura della giornata di confronto pubblico sull’Agenda digitale, organizzata dalla Regione presso la sede istituzionale di Ancona. L’alta affluenza di pubblico ha richiesto la contemporanea apertura di due sale (la Raffaello di Palazzo Raffaello e la Verde di Palazzo Leopardi) per consentire a tutti i “portatori di interesse” di partecipare ai lavori che hanno previsto anche due distinte sessioni tematiche, dedicate, una, alla sanità elettronica ed economia digitale, l’altra alle infrastrutture e alle città digitali. “Abbiamo dato vita a un importante incontro di condivisione con i referenti della comunità marchigiana sulla strategia dell’Agenda digitale che la Giunta regionale ha approvato lunedì scorso – ha detto Giorgi – Una strategia perfettamente coerente con gli obiettivi di Europa 2020, definiti dalla Commissione europea per rilanciare il sistema economico e promuovere una crescita intelligente, sostenibile e solidale attraverso l’utilizzo del potenziale sociale ed economico delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, in particolare di Internet. In sintonia anche con l’Agenda digitale italiana che definisce la strategia nazionale di settore”. L’obiettivo, indicato dall’assessore, è quello di “rendere la regione più competitiva, pronta ad accogliere le nuove trasformazioni. Anche nei momenti di crisi è necessario adeguarsi per agganciare le opportunità di crescita. E l’Agenda digitale è la prima opportunità di crescita per affrontare da protagonisti il futuro, costruendo le premesse nel presente”. Giorgi ha quindi ricordato che le Marche partono da una posizione non trascurabile. Le città marchigiane si posizionano prevalentemente nella fascia media delle classifiche nazionali per l’infrastrutturazione telematica, con alcune eccellenze nei settori dell’educazione e della gestione delle risorse naturali, diverse eccellenze nelle singole città, alcune criticità da superare. Le Marche, poi, si collocano all’ottavo posto nella graduatoria nazionale per la percentuale delle famiglie con personal computer, seste per le famiglie con accesso a Internet. In merito alla connessione delle famiglie alla banda larga, un “grande passo avanti è stato compiuto grazie al Piano telematico regionale, con una notevole implementazione dell’infrastruttura”. Tra la seconda e la quarta posizione si collocano, invece, le imprese marchigiane (con 10 o più addetti), sempre per gli stessi indicatori (pc, connessione banda larga, Internet). “Da un paio di mesi compiamo un percorso sul territorio, per spiegare ai cittadini, principalmente nei piccoli comuni, nelle aree rurali, nelle frazioni, dove portiamo l’infrastruttura di base che è la banda larga, le opportunità offerte dalla velocità di connessione – ha continuato l’assessore – Dialoghiamo per capire la loro sensibilità rispetto alla tematica dell’Agenda digitale.  C’è molta attesa e curiosità. Su questa curiosità, oltre alle infrastrutture di base e ai servizi che stiamo mettendo in atto, dovremmo portare avanti anche un’opera di alfabetizzazione informatica.  E questo sarà uno degli elementi della strategia dell’Agenda, emerso dal dibattito avviato”. Nel corso della giornata pubblica di confronto sono stati evidenziati diversi settori d’intervento dell’Agenda digitale: alcuni avviati, altri in fase di evoluzione. Riguardano, in particolare, la longevità attiva, il network per la salute, le reti della mobilità, l’infrastrutturazione tecnologica, l’internazionalizzazione (“Per agganciare la crescita mondiale, al fine di produrre reddito e occupazione nelle Marche”), la green economy, la gestione del territorio, cultura e istruzione, la collaborazione istituzionale, la Macroregione Adriatico Ionica (“Il progetto di connessione dei relativi territori – ha ricordato l’assessore – è stato accolto nel Piano di azione proposto dalla Regione Marche”).

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