Commuove lo spettacolo di Simone Cristicchi “Magazzino 18” proposte al teatro Concordia sabato 14 dicembre. Un lungo applauso, finale forse un po’ attonito per una pagina di storia italiana ma non solo, riaperta solo di recente, e sulla quale c’è ancora molto da scrivere ancora, e di cui con un pò di vergogna ammettiamo un pò tutti di saperne ben poco. Cristicchi porta in tournèe questa sorta di musical-civile, un doveroso appello alla memoria di una storia dolorosa e drammatica che ha coinvolto migliaia e migliaia di persone in quella fascia di terra che è l’Istria. Il racconto delle foibe, degli esuli istriani, dei fascisti e comunisti, degli operai montefalconesi, dei “rimasti”, di tante persone ancora senza nome le cui vite ci interrogano, è stato messo in scena con partecipazione e bravura da un Cristicchi emozionante e efficace. Magazzino 18 è il numero del magazzino al Porto vecchio di Trieste dove per sessant’anni sono rimasti accatastati oggetti vari, di uso quotidiano, mobili, sedie, masserizie di quegli esuli che scappando dall’Istria, senza casa e costretti a vivere  in campo profughi in Italia e decisi a partire verso altre mete, li lasciavano in attesa di poterne in futuro rientrare in possesso. La voce di Cristicchi, con brani originali, ripercorre queste pagine di storie alternando registri vocali, lingue, atmosfere, trascinando lo spettatore nel baratro delle foibe, nell’illusione delle ideologie, nel terrore del sentirsi senza terra. Una pagina di storia senza intricata, ancora da chiarire e affrontare di cui rimane il dolore e la necessità dell’undicesimo comandamento: “non dimenticare”. Uno spettacolo che emoziona per non dimenticare con equilibrio e sensibilità. Per non dimenticare che certe storie continuano a ripetersi nelle vite di migliaia di profughi e esuli che ancora arrivano anche nella nostra Italia. Dagli oggetti, cose qualsiasi accatastate per anni nel Magazzino, ai soggetti di questa storia che è la nostra Storia. Chissà qualche volto giovane in più in platea, per l’iniziativa patrocinata dall’Amministrazione comunale, non sarebbe stato male se ci fosse stato. Un invito a rileggere e conoscere la storia, a conservare la Memoria.

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