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POLITICA – Il primo responso è dato. Il popolo di sinistra si è espresso e la sua scelta è Matteo Renzi. Senza se è senza ma il sindaco di Firenze ha sbaragliato la concorrenza e si è aggiudicato le primarie per la leadership del PD.

Il distacco sugli avversari è imbarazzante e il responso è uno solo: con oltre il 68% i cittadini hanno detto che è ora di cambiare rotta. Largo quindi alla “rottamazione” ma più semplicemente ai giovani e al cambiamento. Il candidato del partito, Gianni Cuperlo, si è fermato ad appena il 18% segno che il vecchio modo di fare politica per il centro sinistra è tramontato. Ottimo anche il traguardo del 13% raggiunto da Pippo Civati autore di un risultato vicino all’esponente “ufficiale” del partito.

Un exploit non facilmente prevedibile alla vigilia in quanto nelle sezioni locali si faceva prepotentemente avanti la linea del dalemiano Cuperlo. E invece, come spesso accade ultimamente, i pronostici sono stati superati a partire dal numero di votanti: oltre due milioni recatisi nei gazebo per far sentire forte la loro voce. Meglio di Renzi solo Walter Weltroni che arrivò ad oltre il 70%.

Ora la prossima tappa sarà la fiducia chiesta dal premier Letta per il 14 dicembre. Non appare infatti per nulla scontato il proseguo della legislatura del governo delle larghe intese. Non resta che stare a vedere se questo tanto auspicato e voluto cambiamento ci sarà, se sarà da subito o se bisognerà attendere ancora.

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