ragazziDi Emanuele Vinai
Gli uomini sanno leggere una mappa e le donne sono più intuitive. Stereotipi, si dirà, ma da oggi il sentire comune ha una base scientifica. Che uomini e donne pensino e agiscano in maniera diversa è constatazione quasi banale e ora c’è anche una ricerca che spiega il perché. La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori dell’Università della Pennsylvania che ha studiato 949 volontari tra gli 8 e i 22 anni, 521 donne e 428 uomini. Lo studio ha messo in evidenza che le differenze iniziano ad emergere già durante l’adolescenza, quando gli ormoni sessuali iniziano ad influenzare e modificare anche l’aspetto, per poi aumentare progressivamente. Più cresciamo e più il nostro cervello si sviluppa in maniera diversa. Cos’è che influenza il comportamento e le scelte di uomini e donne? Le connessioni neurali. Negli uomini sono attive in particolare tra la parte frontale e posteriore dello stesso emisfero, suggerendo che i loro cervelli siano strutturati per facilitare la connettività tra percezione e azione coordinata. Al contrario, nelle donne, il cablaggio va tra gli emisferi opposti, destro e sinistro, designando una comunicazione facilitata tra il pensiero analitico e l’intuizione.
“Queste mappe ci mostrano una netta differenza – e complementarietà – nell’architettura del cervello umano che aiuta a fornire un motivo neurale per cui gli uomini eccellono in alcuni compiti e le donne in altri”, ha affermato Ragini Verma, professore associato nel dipartimento di Radiologia presso la Scuola Perelman di Medicina della Penn University.
Ad esempio, sempre secondo il professor Verma, in media, gli uomini sono più propensi all’apprendimento e all’esecuzione di una singola attività alla volta, mentre le donne hanno superiore memoria e competenze di cognizione sociali, attitudine che le rende più “attrezzate” per il multitasking e l’individuazione di soluzioni che funzionano per un gruppo.
Gli autori hanno osservato solo poche differenze di genere nella connettività nei bambini di età inferiore ai 13 anni, ma il divario è più marcato negli adolescenti di età compresa tra i 14 e i 17 anni e aumenta nei giovani adulti dopo i 18 anni. I risultati risultano coerenti anche con un altro studio comportamentale condotto nella stessa università che ha dimostrato differenze sessuali pronunciate. In quel caso le femmine già avevano superato i maschi in attenzione, memoria verbale e visiva su volti e nomi, oltre a una maggiore facilità di relazione sociale. I maschi invece avevano ottenuto risultati migliori nella sensomotricità e nella coordinazione spaziotemporale o nel saper leggere una mappa.
“È abbastanza impressionante come il cervello delle donne e degli uomini sia davvero complementare” – ha detto il dottor Ruben Gur, altro autore dello studio – “Le mappe connettive dettagliate del cervello non solo aiuteranno a capire meglio le differenze su come pensano uomini e donne, ma serviranno anche a darci un quadro più chiaro delle radici di disturbi neurologici che spesso sono correlati al sesso”.
Tutto bello, interessante e istruttivo. Con un’unica controindicazione. Adesso non ci si potrà più nascondere: anche le barzellette sono scientificamente fondate.

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