BrunettaLa sindrome del comico prestato alla politica, anzi del comico usato dalla politica, oppure del comico che cavalca la politica… ha colpito ancora. Questa volta tocca a Checco Zalone, il comico di Capurso, alle porte di Bari, campione d’incassi con il film “Sole a catinelle”.
Un piccolo fenomeno attoriale e di costume nato in tv che ha stravolto i canoni della comicità e che non poteva non attirare gli sguardi golosi della politica politicante.
Tutto parte da un tweet pubblicato dal capogruppo forzista alla Camera, Renato Brunetta: “Zalone esprime in pieno la filosofia positiva, generosa, anticomunista, moderata, serena di Berlusconi e di Forza Italia”. Apriti cielo e giù polemiche e precisazioni.
Utili comunque al comico barese, che se la ride di gusto contando i biglietti staccati al botteghino.
A noi, comuni mortali, l’insostenibile leggerezza di questa stagione politica, nella quale un comico annoiato (Beppe Grillo) fa il capopartito, un altro (Maurizio Crozza) vive e si arricchisce di sola satira politica, un altro ancora (Checco Zalone) veste i panni dello sponsor politico a sua insaputa. Abbiamo contato i voti (a milioni) conquistati da Grillo nelle urne, siamo assolutamente curiosi di sapere quanti voti Crozza farà perdere al Pd e se dopo aver “rovinato” Bersani con lo “smacchiagiaguari” riuscirà ad affossare anche Renzi, non vediamo l’ora di quantificare i voti anticomunisti che Zalone porterà in dote al Cavalier Berlusconi.
Roba da darsi un pizzicotto. Ci assicuriamo di essere svegli e ricordiamo di vivere in Italia. E allora tutto è più chiaro: sì, questo è solo un Paese per comici.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *