Guardia di Finanza

Scriveremo una riflessione in merito

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’ennesima operazione contro la contraffazione dei marchi, l’immigrazione clandestina, la ricettazione e la pirateria audiovisiva ed informatica è stata condotta dalla Guardia di Finanza di San Benedetto del Tronto che, con un blitz effettuato all’interno di un laboratorio clandestino, ha sottoposto a sequestro oltre 5.000 articoli contraffatti delle più note griffe, 150 supporti informatici “piratati” e denunciato all’Autorità Giudiziaria quattro cittadini senegalesi, tre di questi clandestini.

Il “laboratorio del falso” – scoperto grazie all’intensificazione delle attività d’intelligence e del controllo economico del territorio nella stagione estiva, disposta dal Comando Provinciale di Ascoli Piceno e finalizzata a garantire gli standard di legalità in ogni ambito economico e finanziario – era stato impiantato da quattro extracomunitari in un appartamento situato nelle immediate vicinanze del centro cittadino di San Benedetto del Tronto a ridosso del lungomare, al cui interno le Fiamme Gialle hanno rinvenuto sia gli articoli contraffatti (abbigliamento e relativi accessori, occhiali, borse, cinture), sia i macchinari per la produzione e l’assemblaggio dei prodotti semi-lavorati.

Si tratta di un sequestro record per la città di San Benedetto del Tronto, che testimonia la costante ed assidua presenza della Guardia di Finanza nell’impegno, quotidiano, rivolto ad assicurare la regolarità dei mercati locali, un impegno che trova concretezza nell’esecuzione di reiterati dispositivi operativi di sicura efficacia, come dimostrato dai numerosi interventi palesi attuati nei soli mesi estivi, che hanno portato alla denuncia di 27 responsabili.

Tutti i responsabili sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria, a diverso titolo, per i reati che vanno dal “Commercio di prodotti con segni falsi” alla “Ricettazione” nonché, relativamente ai tre clandestini, anche per quello regolato dal Testo Unico sull’immigrazione, interrompendosi, così, un importante canale di rifornimento di prodotti contraffatti verso gli innumerevoli extracomunitari, quotidianamente presenti lungo le spiagge della riviera.

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