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GROTTAMMARE – Dal 2003 è una manifestazione sempreverde nel panorama piceno, parliamo del festival Listz, che ogni estate e con grande passione, Grottammare offre al mondo culturale nazionale. Anche quest’anno, nonostante la crisi contestuale, è stata un’edizione di successo. L’epilogo del festival, è stato il 29 agosto con la conferenza sotto le logge del Teatro dell’Arancio, che ha visto la partecipazione di Marta Mancini, direttore della biblioteca del conservatorio Gioacchino Rossini di Pesaro e del giornalista Giovanni Desideri. La dottoressa Mancini ha fatto scoprire al pubblico tutte le amanti del compositore ungherese; il Desideri si è soffermato su un itinerario coinvolgente la letteratura e l’editoria di Listz e dei suoi seguaci, con un riferimento a Giovanni Bellucci, vincitore del premio Listz di quest’anno. Tra un discorso e l’altro, l’incontro è stato un occasione per assaporare sotto le logge, quella rilassatezza che solo la musica classica può trasmettere, nonché quell’emozione unica dell’arte documentaristica del Bizzarri, con la visione del documentario che il Maestro realizzò nel lontano 1961 su Béla Bartók, compositore ungherese morto nel 1945 dopo una brillante carriera sviluppatasi negli Stati Uniti. Un genio della cultura mondiale, che partendo da Listz e da un Ungheria travolta dalla crudele dittatura di Horty, è arrivato ad essere uno dei punti di riferimento della storia della musica classica del Novecento.
Dopo la degustazione dei Vini della Cantina Conte di Monteprandone e dell’olio dell’azienda Palmaroli di Grottammare, la serata ha avuto il suo seguito con il concerto di Pierre Réach, consulente scientifico del Festival e non solo famoso per il celeberrimo concerto sopra i 2800 metri del pirenaico Pic du Midi. Chi ha avuto modo di ascoltarlo presso la Chiesa di Santa Lucia (luogo di quasi tutti i concerti, tranne quello del Bellucci, svoltosi presso il teatro delle Energie, ndr.), ha potuto assistere non solo alle armonie poetiche e religiose Litziane, ma anche a quelle di Schubert, Debussy e Chopin. Ed ora ascoltiamo le parole di uno degli organizzatori, il maestro Federico Paci.
“Abbiamo chiuso questa con un magnifico concerto tenuto da Pierre Réach, il nostro consulente scientifico, la più bella, a mio avviso, edizione del Festival Listz, che è stata nel segno dell’italianità che vince all’estero. Abbiamo proposto artisti ormai consacrati, alcuni di loro vivono ormai all’estero, per cui abbiamo ribaltato il concetto dell’internazionalità, non nel senso di ospitare artisti stranieri, ma di ospitare artisti italiani che stanno facendo carriera all’estero”.
Concludiamo il nostro racconto con uno sguardo luminoso al futuro, captato dalle parole di Enrico Piergallini, sindaco di Grottammare e di Tiziana Capocasa, collega de “il messaggero” e un futuro importante, in cui le 24 lettere del soggiorno del compositore a Grottammare, potrebbero essere esposte presso il foyer del teatro dell’arancio. Un omaggio e un gesto d’eterno amore di una città, nei confronti del suo “forestiero” più illustre, sintetizzato in questo dipinto di Tiziana Marchionni (che ha esposto le sue opere durante le serate, ndr. ).

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