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Medjugorie non si racconta ma si vive!

Di Maria Cristina C. del movimento “Con la gioia nel cuore”

MEDJUGORIE – Provenienti da varie parrocchie, dopo una tranquilla traversata in nave, trascorsa chiacchierando e pregando, ci ha accolti Medugorie che ha (come sempre) compiuto il suo prodigio: ci ha trasformati in breve in una piccola Comunità. Ci ha uniti la preghiera che ha scandito le ore delle nostre giornate e, rivolgendo insieme lo sguardo  verso Maria, la nostra mamma Celeste, ognuno ha visto nel compagno di viaggio un fratello o una sorella a cui porgere la mano nella dura ascesa al monte Krizevac (il monte della Croce) o da cui ricevere una parola di conforto in un momento di forte commozione.

Ogni giorno, ogni ora, in ogni luogo abbiamo sperimentato la “presenza”  di Maria e l’azione salvifica di Gesù.
L’abbiamo trovate all’orfanotrofio “La famiglia ferita” dove suor Cornelia, con grande fermezza, ci ha invitati a credere alla Provvidenza e ad abbandonarci all’amore di Dio che è << la chiave che apre il lucchetto arrugginito del nostro cuore >>.  L’abbiamo trovate alla comunità “ Cenacolo” fondata da suor Elvira, dove alcuni giovani, in passato dipendenti dall’alcool o dalla droga, ci hanno commosso con la loro testimonianza di salvezza giunta dopo aver sperimentato la forza della preghiera ed essersi affidati a Maria.

La Madonna ci ha toccato il cuore quando abbiamo incontrato Melinda, una giovane musicista dei “Figli del Divino Amore” e, accompagnati dai virtuosismi del suo violino, abbiamo cantato inni di lode al Signore.

<< A Medugorie non si viene per vedere, ma per sentire  e per  vivere > > ha detto suor Cornelia. E noi tutti abbiamo vissuto intensamente questi giorni qui a Medugorie. Ognuno di noi aveva nello zaino qualcosa da offrire a Maria: la sofferenza, il mancato perdono, la gratitudine per grazie ricevute, il rancore, la diffidenza. Abbiamo consegnato tutto alla Gospa ( come la chiamano qui ) in cima al Podbrdo, la collina delle apparizioni. Da quel momento tutti abbiamo percepito, anche fisicamente, una sensazione di grande leggerezza; è stato come se il cuore si fosse svuotato. Lei si è presa il peso del nostro zaino ( non aspettava altro !) e lo ha riempito di PACE, quella pace che la Madonna promette a chi prega il Santo Rosario. La Sua potente intercessione presso Gesù lenisce, cura, guarisce dai mali del nostro tempo: l’indifferenza. La noia, l’odio, la sofferenza fisica. Nessuno torna a mani vuote ! Chi è stato come noi a Medugorie, l’ha sperimentato e può capire; chi, dopo quest’esperienza di preghiera ha dato una nuova impronta alla propria vita, comprende se diciamo insieme a gran voce, che torniamo a casa “ CON LA GIOIA NEL CUORE “, quella gioia che viene solo dall’amore di Gesù e per Gesù, come Maria ci ha insegnato.

Ora, a poche ore dalla partenza, non ci resta che pregare perché al rientro delle nostre case non  ci facciamo travolgere dalla quotidianità e dagli inutili affanni, ma proseguiamo il cammino indicatoci dalla Madonna verso Suo Figlio.